sabato 11 aprile 2020

In questi giorni è più forte il bisogno di sentirci vicini. Di Roberto Loddo.




Una cosa molto bella che sto vivendo, in queste ore, è ricevere le telefonate e i messaggi di auguri di buona Pasqua da parte dei familiari, dalle persone beneficiarie di amministrazioni di sostegno e dalle persone che vivono esperienze di fragilità e sofferenza. È diverso rispetto agli altri anni. Perché vivo una condizione di sospensione dai ritmi della vita che avevo prima, una condizione di orizzontalità e di parità con la loro incertezza sul futuro.

E come loro, non so, non posso saperlo con certezza, cosa avverrà dopo la fine di questo improvviso e aggressivo isolamento delle relazioni. Nessuno effettivamente può sapere che cosa ci aspetterà fuori dalla porta delle nostre case dopo questo isolamento a cui siamo costretti a vivere. E c’è una enorme differenza nell'ascoltare queste parole oggi. Leggo questi messaggi con occhi meno freddi e al contrario, sento il bisogno di ascoltare con più attenzione tutto ciò che accompagna la loro vita e i loro desideri.

E sono curioso nel conoscere tutti i dettagli, dalla descrizione dell’uovo di Pasqua di Valentina portato dall'assistente alla spesa, o la spigola fresca dalle dimensioni enormi di Valerio, che mi chiede se sia meglio farla al forno o in padella. Penso che ci meritiamo proprio una sanità migliore di quella che ci viene offerta perché di fronte alle profonde difficoltà dei servizi di salute mentale, di fronte alla fredda limitazione delle libertà personali, l’isolamento forzato e il blocco dei servizi territoriali, chi vive una condizione di malessere riesce a trasformare questi momenti di scambio con me, anche se per pochi attimi, in preziose boccate d’ossigeno di gentilezza e di sensibilità.

E queste sono cose che ora mi fanno bene. E che mi danno la motivazione di auspicare maggiore coesione sociale e solidarietà in un sistema territoriale della salute pubblica e dei servizi sociali che consenta le persone di avere seconde possibilità, di avere considerazione da parte del mondo della politica. E di non essere lasciate sole da parte dei loro familiari, dagli amici e da parte della società. Ha proprio ragione Eugenio Borgna quando scrive che nostra fragilità ci spinge a cogliere fino in fondo quello che viviamo, e aumenta anche la nostra capacità di conoscere gli altri. Buona Pasqua a tutte e tutti

Roberto Loddo

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