giovedì 9 aprile 2020

Gian Maria Volonté, un cittadino al di sopra di ogni sospetto.


“Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l'arte e la vita” (Gian Maria Volonté)

(09 Aprile1933) Nasce a Milano Gian Maria Volonté, attore teatrale e cinematografico. Il padre Mario era un milite fascista originario di Saronno (provincia di Varese) che nel 1944 fu al comando della Brigata Nera di Chivasso. La madre, Carolina Bianchi, apparteneva a una benestante famiglia d’industriali milanesi. Il futuro attore trascorre un'infanzia difficile e infelice per via della precarietà economica familiare, causata innanzitutto dall'arresto del padre, che verrà arrestato e morirà in carcere per ragioni che non sono mai state verificate. Le teorie sulla morte del padre di Volonté furono sostanzialmente due: la prima sostiene che questo sia suicidato, la seconda che morì per le percosse ricevute dai carcerieri. Mario Volontè si trovava incarcerato con l'accusa di aver ordinato la fucilazione di alcuni partigiani.

L’esordio Di Gian Maria in teatro è del 1957, quello sul grande schermo è del 1960. E' il protagonista di uno dei più celebri film italiani a sfondo politico-giudiziario, "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di Elio Petri. Nel film interpreta un commissario che abusa del suo potere, arrivando a compiere un omicidio per dimostrare che lui, appunto, è al di sopra di ogni sospetto. Il film vinse addirittura l’Oscar, e interpretazione di Volonté fu magistrale, tanto che Felice Laudadio lo definì "il più grande attore italiano del suo tempo"

Volonté continua a dedicarsi ad un tipo di cinema politicamente impegnato, recitando nel corso degli anni settanta film come Uomini contro (1970) e Il caso Mattei (1972), entrambi di Francesco Rosi, nonché Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo (1971), e Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio (1972).

Tuttavia il suo impeno politico è presente anche nella vita privata. Volonté è stato iscritto al Partito Comunista Italiano, comparendo anche nelle liste elettorali del 1975, salvo venirne allontanato quando aiutò a fuggire dall'Italia Oreste Scalzone, suo amico e uno tra i leader di e di Potere Operaio, condannato a 16 anni di reclusione.

Nel 1994 Volonté muore durante le riprese del film “Lo sguardo di Ulisse” di Theo Angelopoulo: e' stroncato da un arresto cardiaco. Verrà sostituito da Erland Josephson e il film verrà dedicato alla sua memoria. Il suo funerale si svolge a Velletri, dove risiedeva. Le sue spoglie riposano, come sua volontà, sotto un albero nel piccolo cimitero de La Maddalena, in Sardegna. Nel 2004, per il decennale della scomparsa, la città di Roma gli ha dedicato una via nel quartiere nuovo Casale di Nei.




Nessun commento:

Posta un commento