E
già, noi ROSSOMORI diciamo NO alla schiforma costituzionale oggetto del prossimo
referendum.
BALLA
CA NO’
Il 20
e 21 settembre si svolgerà in Italia il referendum sulla riduzione dei
parlamentari. Ciò che viene proposto è un taglio netto di deputati e senatori
pari a circa il 36%. Qualora vincessero
i sì, l’Italia diventerebbe il paese europeo con meno parlamentari in rapporto
alla popolazione.
Il
referendum interviene in un momento di grande difficoltà del paese,
accompagnato da un forte e diffuso sentimento di disagio che rende facile il
gioco di coloro che, irresponsabilmente, alimentano in vento dell’antipolitica.
Gli effetti di questa riforma, qualora
venisse confermata, non intaccheranno minimamente le ragioni del disagio, del
malessere, delle difficoltà pesanti che gravano sui cittadini. Viceversa, paradossalmente,
renderanno più difficile rappresentare tali criticità e imporle all’attenzione
della politica e al suo dovere di trovare soluzioni. I Rossomori respingono con forza questo attacco violento alla
democrazia parlamentare ed alla sua più importante istituzione.
Convintamente
voteremo NO
Perché
riducendo il numero dei parlamentari, le minoranze politiche, territoriali,
culturali, linguistiche, regionali vedrebbero ancora ridotto il loro spazio di
azione. Crescerebbe ulteriormente la dimensione di coloro che non hanno voce e
non trovano, già nel sistema attuale, adeguatamente rappresentati i propri bisogni
e le proprie istanze. Ancora una volta
sarebbero maggiormente penalizzate le fasce sociali marginali e i territori
periferici poco popolati.
Perché avrebbero accesso al parlamento
solo ai grandi partiti organizzati che hanno enormi risorse economiche, mediatiche
e di propaganda e tutto ciò che oggi è minoritario, in un paese dove già l’astensione
tocca punte del 50%, resterebbe per sempre escluso.
Perché questa riforma va contro i sardi. Il taglio alla
rappresentanza politica della Sardegna sarebbe pesantissimo e potrebbe
rivelarsi disastroso quando, necessariamente, saranno ridefiniti i collegi.
Perché nessuna legge elettorale potrebbe
mai attenuare gli effetti nefasti di questa riforma. Piuttosto è’ inaccettabile
ed intellettualmente disonesto che una modifica costituzionale venga approvata
sulla base di future ipotetiche riforme dei sistemi di voto. E’ noto che da
almeno un trentennio, in Italia, le
leggi elettorali si cambiano con frequenza straordinaria, spesso in base ai
sondaggi dell’ultima ora ed alle convenienze delle maggioranze momentanee
che attraverso questa via cercano di blindare sé stesse a volte anche
violazione dei principi della Costituzione.
Perché
riducendo le indennità dei parlamentari, eliminando i privilegi di cui godono,
rendendo più sobria la gestione della Camera del Senato nonché dei ministeri è
possibile ridurre i costi della politica senza per ciò comprimere i diritti
democratici dei cittadini e dei territori. Rossomori voterà NO perché crede che
una rappresentanza diffusa, generalizzata ed inclusiva sia il presupposto della
giustizia, dell’equità, del contrasto alle diseguaglianze imperanti e
crescenti, della affermazione piena dei diritti individuali e collettivi.
Partito
dei RossoMori