Chi arriva in Sardegna dal
continente per ragioni di lavoro deve fare la quarantena o no? Emiliano Deiana,
sindaco di Bortigiadas e presidente dell'Anci Sardegna, l'associazione dei
comuni sardi, non fa esercizi di equilibrismo: sì, chi arriva nell'isola da fuori deve starsene
chiuso in casa per 14 giorni, come prevedono le norme anti pandemia firmate dal presidente della Regione Christian Solinas il 9 marzo.
«Per me - chiarisce - prevale
l'ordinanza del presidente della Regione, non la successiva nota esplicativa:
chi viene in Sardegna, per lavoro o altro, deve rispettare l'obbligo di
permanenza domiciliare. Lo dico senza nessuna intenzione polemica». Deiana lo sottolinea
più volte: nessuna polemica e nessunissima intenzione di mettere i bastoni tra
le ruote del lotto 5 della nuova strada Sassari-Olbia.
Ma lui, e
lo dice, è del tutto d'accordo con il sindaco di Berchidda Andrea Nieddu che ha
sollevato il caso di lavoratori arrivati dalla penisola dopo Pasqua e andati
direttamente in cantiere senza fare la quarantena anti-Covid-19. Scatenando la
preoccupazione delle maestranze locali, che hanno
chiesto al sindaco di intervenire.
All'Anci,
e alla Regione, il sindaco di Berchidda ha fatto una richiesta precisa: vale la
norma firmata da Solinas il 9 marzo (obbligo di quarantena per tutti)? O vale
la nota esplicativa del giorno dopo, firmata ancora da Solinas, che esenta
dalla quarantena chi arriva in Sardegna per lavoro, situazioni di necessità, adempimento
di un dovere, motivi di salute, trasporto merci?
Chi è andato direttamente al
lavoro nel cantiere della Sassari-Olbia si è appellato proprio alla nota
esplicativa. Senza convincere né gli altri lavoratori né il sindaco.
Che ne sappiamo, ha detto Nieddu, di chi hanno incontrato nella
penisola e - sottinteso- se si sono contagiati con il virus e ce lo portano
qui?
«L'ordinanza
- conferma Emiliano Deiana - dice una cosa, la circolare esplicativa un'altra.
Per quanto ci riguarda, prevale l'ordinanza. Non possiamo chiedere alla gente
il sacrificio di rinchiudersi in casa e
poi permettere le scappatoie, e quel testo ne apre tante. La
regola di estrema precauzione che ci siamo dati deve prevalere,
anche se il rischio di diffusione appare remoto».
Il
presidente dell'Anci Sardegna lo sottolinea a ogni passo: nessuna polemica,
nessuna intenzione di intralciare i lavori, anzi. Ma i sindaci hanno obblighi
verso la popolazione, che deve essere rassicurata, e anche verso chi arriva: «Se qualcuno viene nel mio comune e deve fare la quarantena scatta il sistema di sorveglianza previsto dalla Regione. Io sindaco so che c'è una persona, devo verificare ed eventualmente assisterla perché magari è sola e non può comprarsi da mangiare. Ma se chi arriva da fuori non ha obblighi, il sindaco non viene avvisato. E magari viene a saperlo da voci di paese. No, così la gente non si sente rassicurata».
di Antonello Sechi
Articolo tratto da “La
Nuova Sardegna” del 19 Aprile 2020
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Federico Marini
marini.federico70@gmail.com
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