martedì 7 aprile 2020

Il sostegno alle famiglie: a Pasqua arrivano 120 milioni



Il sostegno alle famiglie: a Pasqua arrivano 120 milioni. Via libera dalla conferenza dei capigruppo: 800 euro per due mesi. Domani l'approvazione in Consiglio, dubbi sulla platea di beneficiari

I 120 milioni salva famiglie arriveranno prima o subito dopo Pasqua. Domani mattina la legge entrerà in Consiglio e il voto dovrebbe essere favorevole. A quel punto i contributi potranno essere erogati. È questo l'impegno che è stato preso da tutti i partiti. «Dobbiamo fare il più in fretta possibile», ha detto il governatore Christian Solinas, collegato in videoconferenza con l'Aula. Dai capigruppo è arrivato un via libera preliminare agli 800 euro per due mesi, anche se molto sarà di sicuro corretto, nelle prossime ore, della bozza approvata dalla Giunta.

«C'è ancora troppa confusione sulla platea dei beneficiari», ha sottolineato Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd. «Non è ancora ben definita la soglia di reddito per cui sei dentro o fuori», ha aggiunto Francesco Agus dei Progressisti. «È un testo tutto da riscrivere», ha rilanciato Desirè Manca, capogruppo dei 5 Stelle.

Anche Daniele Cocco di Leu ha avanzato diverse perplessità. La maggioranza ha fatto quadrato intorno alle proposte del governatore e dell'assessore al bilancio, Giuseppe Fasolino, ma alla fine la necessità di riscrivere gran parte della legge è passata all'unanimità. «Approfondimenti, correzioni e migliorie sono sempre ben accette. L'importante è che, dopo queste settimane molto sacrificate, i sardi abbiano la certezza di poter contare su un contributo reale senza doversi infilare in chissà quale strettoia burocratica», ha detto Solinas.

Il percorso. Oggi il disegno di legge seguirà comunque un percorso molto veloce. Passerà prima in commissione sanità, poi sarà discusso dal Consiglio con l'Associazione dei Comuni. Subito dopo dovrebbe ottenere il lasciapassare definitivo anche dalla commissione bilancio e domani entrare in Aula. Non spaventi tutto questo andirivieni: l'impegno di tutti è che il cammino debba concludersi nel giro di 24-48 ore. Certo, esisteva anche la possibilità di un via libera a scatola chiusa del disegno di legge, ma dopo il confronto fra i capigruppo tutti - seppure con diverse sfumature - si sono ritrovati sulla scelta finale di dover correggere il testo in ogni caso.

Le correzioni necessarie. Scritto che l'assessore Fasolino ha spiegato che 80 dei 120 milioni necessari, gli altri sono al sicuro da settimane, verranno recuperati da fondi non spesi, gli aggiustamenti saranno diversi. Prima di tutto, è la richiesta arrivata da una parte all'altra del Consiglio, dovrà essere rivista la soglia di reddito annunciata. Nel disegno di legge c'è scritto: 35mila euro e il punto di partenza sarà la dichiarazione fiscale del 2018. Però, giusto per sollevare qualche dubbio, nella bozza non è precisato se quel reddito debba essere Isee, oppure lordo o netto. Quindi, una prima correzione è stata già messa in conto.

Poi ci sono altri dubbi sulla possibilità che questo stesso meccanismo finisca per tagliare fuori dalla platea troppe Partite Iva o gran parte di piccoli commercianti e artigiani costretti a chiudere a causa delle ordinanze di restrizione. Fra le tante proposte avanzate c'è quella di non far riferimento a nessun reddito, inteso come soglia, ma puntare su una più semplice autocertificazione, ma anche questa strada ha i suoi rischi. Alla fine del confronto col governatore i partiti si sono impegnati a proporre fra stamattina e stasera in commissione proposte immediatamente operative.

L'erogazione. A farsi carico di consegnare i contributi - 800 euro per due mesi - saranno i Comuni. Dovrebbero ricevere le somme in base a una ripartizione molto simile a quella decisa giorni fa dal Governo per il super bonus nazionale di 400 milioni. Sarà un tot per numero di abitanti e il resto in base alle famiglie censite sotto la soglia di povertà. Però fra le proposte c'è quella di partire invece dall'elenco di chi ha ottenuto a suo tempo il reddito d'inclusione sociale nazionale o regionale. Di sicuro i Comuni, oltre agli 80 milioni, potranno utilizzare i fondi Reis non spesi nel 2019 e quelli di quest'anno. In conclusione, il pacchetto salva famiglie ammonterà a 120 milioni. «In proporzione – ha sottolineato Solinas - il nostro è uno sforzo finanziario ancora maggiore di quello d del Governo con 400 milioni per 60 milioni di abitanti». (ua)

Articolo tratto dalla Nuova Sardegna il 07.04.2020

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Federico Marini
skype: federico1970ca



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