venerdì 1 maggio 2020

La maggioranza scricchiola su Dpcm e precari della scuola



Le Regioni, le opposizioni, le categorie: per il premier Giuseppe Conte è il giorno dell'assedio. Una nube di proteste circonda il Dpcm che darà vita alla Fase 2 e anticipa l'informativa che il capo del governo farà in mattinata alla Camera e al Senato. Lo scenario politico è cambiato. Matteo Renzi ha ricominciato il suo bombardamento e anche il Pd sembra aver cambiato atteggiamento. In serata i deputati e i senatori della Lega hanno addirittura occupato le due Aule.

Di fronte a tutto questo, Conte si presenterà alla Camera puntando su quanto finora fatto, richiamando alla responsabilità alla vigilia del decreto che, nel piano del Governo, potrebbe permettere la ripartenza economica dell'Italia. Decreto sul quale permangono nodi tecnici e politici, col grande interrogativo degli aiuti Ue: se il Recovery Fund non verrà messo in campo nel giro di due-tre mesi, il rischio di ricorrere al Mes resta alto.

Slitta il decreto aprile Una manovra monstre. Misure da calibrare bene per evitare ritardi (e polemiche). Spinte delle varie anime della maggioranza da contenere e da portare a sintesi. Alla fine il «decreto aprile» slitterà a inizio maggio: una maxi-manovra da 155 miliardi, che non ha precedenti nemmeno negli anni più duri della crisi finanziaria dal 2008 in poi. In Parlamento la richiesta di scostamento da 55 miliardi di deficit trova il sostegno anche delle opposizioni, mentre sul quadro complessivo del Def scattano i distinguo, Lega in testa, in attesa di vedere come se la caverà il governo con la Fase 2.

Il ruolo del Quirinale Quanto al susseguirsi di Dpcm Conte non ipotizza però passi indietro. È «un uso legittimo», ragionano fonti di governo ricordando come la legge quadro resti il «decreto lockdown». Ed è un uso sul quale, finora, neppure dal Quirinale sono arrivate osservazioni in materia costituzionale. Anzi, fonti parlamentari raccontano che le letture politiche al discorso della presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia - sulla necessità di rispettare i paletti della Carta - abbiano colto di sorpresa il presidente Sergio Mattarella.

Bordate bipartisan Adesso però la Lega - che al momento della chiusura della seduta, è rimasta nell'Emiciclo e ha annunciato una sorta di occupazione permanente delle Aule - e Fdi hanno però trovato un alleato anche nella maggioranza: il capogruppo del Pd in Commissione Affari costituzionali della Camera, Stefano Ceccanti, ha presentato un emendamento al decreto Covid per «parlamentarizzare» i Dpcm. Italia Viva ma anche Leu e Più Europa, gli sono andati dietro ed anche il capogruppo del Pd a Montecitorio, Graziano Delrio si è spinto a dettare lo stop: «la fase dei Dpcm è finita».

Il nodo precari. Non bastasse questo, nuove tensioni percorrono la maggioranza sulla gestione del decreto scuola. Anche lì le pressioni della Lega sull'assunzione dei precari, bypassando i concorsi previsti da mesi dal governo, si sono saldate alle richieste di Leu di stabilizzarli. Ma in commissione la loro richiesta si è unita a quella del Pd: insieme alle Autonomie hanno presentato emendamenti al decreto scuola per modificare la procedura di reclutamento dei docenti precari. Con un iter per titoli e prova finale che assicuri la partenza a pieno organico dell'anno scolastico il 1 settembre.
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Federico Marini
skype: federico1970ca


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