La Sardegna anticipa di venti giorni
riaperture previste dal Governo dopo il 1° giugno: Saloni per parrucchieri,
estetisti, tatuatori, ma anche negozi di abbigliamento e calzature,
gioiellerie, profumerie potranno riprendere le attività l'11 maggio. Una fuga
in avanti? Non proprio.
Aperture
condizionate. Si tratta di riavvii condizionati. Innanzitutto saranno a
discrezione di ogni singolo Comune, e in ogni caso i sindaci potranno dare i
via libera solo se il parametro di diffusione del virus - R con t – è uguale o
inferiore a 0,5. A loro beneficio, a partire dall'8 maggio l'assessorato alla Sanità
pubblicherà ogni giorno gli indici. Da subito, invece, i
supermercati potranno riaprire di domenica. Queste le scelte più “audaci” contenute nell'ordinanza che Christian Solinas ha firmato ieri sera, a due giorni dalla partenza ufficiale della Fase 2.
«Il virus
è ancora presente, e non bisogna abbassare la guardia - ha detto durante il punto
stampa - c'è l'esigenza di restituire al popolo sardo la graduale ripresa delle
proprie attività personali ed economiche. La serrata, necessariamente
prolungata fino ad oggi, ha generato problemi nel tessuto sociale ed economico,
ma ha anche turbato profondamente lo stile di vita e le abitudini dei
cittadini».
Le regole La nuova ordinanza parla chiaro:
senza mascherina non si entra negli esercizi commerciali, che però dovranno
essere muniti di dispenser per l'igienizzazione delle mani dei clienti. Prudenza sugli spostamenti tra
Comuni, consentiti solo se si è muniti di autocertificazione. Le spiagge, che il
governatore aveva preferito blindare poco prima delle festività pasquali,
restano chiuse. Il resto degli allentamenti in vigore già da domani erano già
contemplati nel decreto Conte.
Su saloni e
centri estetici, Solinas non risparmia le raccomandazioni: «Dovranno essere rispettate
tutte le prescrizioni». Per esempio: accesso previo appuntamento, le postazioni
di lavoro distanziate, igienizzazione di strumenti e attrezzature dopo ogni
utilizzo, asciugamani e teli monouso.
Sussidiarietà
Tornando alla discrezionalità dei sindaci, il governatore ha parlato di una misura che si caratterizza per sussidiarietà e proporzionalità. «Qualora in un dato Comune si dovesse assistere a una recrudescenza o nuovo focolaio, il sindaco potrà ritirare l'ordinanza e ristabilire la chiusura». Ma la cosa non avrà alcuna influenza sulla vita negli altri centri dove, se l'indice è basso, si continua a lavorare. Alleggerimenti anche sul fronte delle seconde case. Le famiglie conviventi e residenti in Sardegna potranno andarci ma non fermarsi per la notte.
Spiagge
chiuse Il presidente ha deciso di tenere chiuse le spiagge. «La disciplina dell'accesso al pubblico, sia negli stabilimenti che nelle spiagge libere, è oggetto di contrattazione per quanto riguarda i protocolli e linee di sicurezza», ha chiarito. Al momento, «ci prepariamo a poter ricevere, dando l'opportunità ai titolari delle concessioni di poter mantenere le strutture». Tra tutto ciò che si potrà
ritornare a fare da domani, Solinas ha ricordato la ripresa
dell'attività di pesca sportiva, delle agenzie immobiliari, delle pratiche
fiscali e automobilistiche, della vendita di materiale per l'edilizia
e di ricambi per la nautica, e – a discrezione dei sindaci -
l'apertura dei mercati rionali e a chilometro zero.
Da domani
Ancora, riprende la vendita di cibi da asporto, la raccolta di legna, funghi e
foraggio, la possibilità di curare imbarcazioni, orti e frutteti, di dedicarsi
all'addestramento di cani e cavalli, e alla tosatura degli ovini. Il presidente ha ricordato
che sarà consentito l'accesso a parchi e ville, dalle 8
alle 20, con la possibilità per i sindaci di adottare
ordinanze più restrittive, e di recintare parti interne qualora fosse
necessario per motivi di sicurezza. Sempre da
domani si potrà fare sport all'aperto anche lontano da casa.
Roberto
Murgia
Articolo
tratto da L’Unione Sarda del 03 Maggio 2020
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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