Niente Irap a giugno, reddito di
emergenza in due tranche per aiutare le famiglie più bisognose, risorse per le
misure di contenimento del Covid nelle scuole e per potenziare i centri estivi,
bollette e affitti più leggeri per le imprese, premi fino a 1.000 euro per
medici e infermieri, due miliardi e mezzo per aiutare le imprese che si devono
adeguare alle norme per la ripartenza e niente Tosap sui tavolini all'aperto di
bar e ristoranti. Spazia dalle famiglie alle aziende, dalla scuola alla sanità il campo d'azione del decreto Rilancio. Un provvedimento con risorse per 55 miliardi, che nelle ultime bozze si
presenta come un maxi-decreto con 258 articoli.
Vertice
di maggioranza. Ma il lavoro di limatura non è ancora finito: al premier Giuseppe Conte
serve una riunione-fiume con i capi delegazione della maggioranza per trovare
la quadra su un decreto corposo quanto una manovra. L'ipotesi di convocare già
ieri sera il Consiglio dei ministri per l'approvazione naufraga presto, anche
su suggerimento di Italia Viva.
I
renziani infatti chiedono un'eliminazione almeno parziale dell'Irap, l'imposta
regionale sulle attività produttive. Al momento incassano l'abbuono del saldo e acconto di giugno e la conferma dei grandi capitoli, dal rinnovo degli ammortizzatori al pacchetto congedi bonus babysitter (quest'ultimo dovrebbe raddoppiare
fino a 1.200 euro), fino al rinvio a settembre delle scadenze
fiscali e a un aiuto concreto per le prossime vacanze degli
italiani: 500 euro a famiglia (300 se si tratta solo di una coppia).
Per andare in soccorso di chi è più
in difficoltà arriva il reddito di emergenza. La misura è destinata ai nuclei
che non beneficiano di altri sussidi (con un limite di Isee di 15mila euro e
patrimonio entro i 10mila). Sarà riconosciuto in due quote, tra i 400 e gli 800
euro ciascuna, in base al nucleo: la domanda andrà presentata entro fine
giugno.
Sussidio
di emergenza. Per aiutare i più disagiati ci saranno anche altri 100 milioni per il Fondo affitti. E mentre si elaborano gli scenari per la ripresa della scuola, il Governo
stanzia un miliardo in due anni per l'istruzione, con il vincolo di destinare
le risorse alle misure anti-contagio negli istituti.
In arrivo anche aiuti per il sistema
0-6 anni, con un contributo di 65 milioni per chi gestisce in via continuativa
i servizi educativi (come gli asili nido) e le scuole dell'infanzia non
statali, come sostegno economico per la riduzione o il mancato versamento delle
rette.
Mentre 150 milioni andranno a
potenziare i centri estivi e a contrastare la povertà educativa. Per le aziende. Capitolo corposo è poi quello delle imprese, a partire dai contributi a fondo perduto per Pmi, artigiani, commercianti e autonomi fino a 5 milioni di ricavi o compensi. Per le imprese che abbiano subìto una diminuzione del fatturato di almeno il 50%, inoltre, è previsto un credito d'imposta che potrebbe fermarsi al 60% dell'affitto (ma nei giorni scorsi si è parlato anche di ristoro integrale). In arrivo anche un alleggerimento delle bollette per le piccole imprese (600 milioni che gestirà l'Arera).
Sul capitolo trasporto aereo,
risorse per il fondo di settore e la creazione della newco da 3 miliardi per
Alitalia (nella bozza non c'è riferimento esplicito alla compagnia, ma questa è
la dotazione indicata dal ministro Patuanelli). Infine, sovvenzioni per pagare
i salari dei dipendenti delle imprese (compresi i lavoratori autonomi) ed
evitare così i licenziamenti e un credito d'imposta dell'80% per le spese
necessarie per la riapertura.
Capitolo
sanità. Alta l'attenzione per la sanità, con aiuti al personale in prima linea e
misure per aiutare i cittadini nell'acquisto delle mascherine. Non ci sarà
l'Iva su mascherine, gel disinfettanti e su tutti i dispositivi di protezione
anti-Coronavirus nel 2020. In arrivo poi un premio fino a 1000 euro per tutti
gli operatori sanitari, medici, infermieri, tecnici. Per rafforzare il sistema,
compresa la medicina territoriale, sono previsti quasi 10mila infermieri in
più, 3.500 posti di terapia intensiva strutturali e risorse per riqualificare 4.225 posti letto di terapia semi
intensiva da riconvertire in caso di nuova emergenza. Oltre alla sanità, infine,
arriveranno fondi per la Protezione civile, per gli straordinari delle forze
dell'ordine e 500 militari in più per il programma “Strade sicure”.
L'articolo è tratto da L'Unione Sardo del 11.05.2020
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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