lunedì 11 maggio 2020

11 Maggio 1981. Muore a Miami Bob Marley


"Emancipatevi dalla schiavitù mentale. Solo noi stessi possiamo liberare la nostra mente." (Bob Marley)

(11 Maggio 1981) Colpito da un tumore muore a Miami il cantante trentaseienne Robert Nesta Marley, al secolo Bob Marley, considerato il massimo interprete della musica reggae. Marley ricevette i funerali di stato in Giamaica, con elementi combinati dei riti delle tradizioni etiopica e Rastafari.


Fu sepolto in una cappella eretta accanto alla sua casa natale a Nine Mile, insieme alla sua Gibson Les Paul "Solid Body", il suo pallone da calcio, una pianta di marijuana e i suoi semi, un anello che indossava ogni giorno, donatogli dal principe etiope Asfa Wossen e una Bibbia. Un mese dopo i funerali, fu riconosciuto a Bob Marley il Jamaican Order of Merit. Bob Marley morì senza fare testamento.

Bob nacque nel villaggio di Rhoden Hall, in Giamaica. I genitori erano Norman Marley, capitano dell'esercito inglese, e Cedella Booker, giamaicana. Nel 1960, a 15 anni, si avvicina al mondo della musica, entrando a far parte di cori per canti religiosi. Nel 1963 fonda, con Peter Tosh e Bunny Livingston, il complesso “The Wailers” (che significa "coloro che si lamentano").

Bob Marley & The Wailers continuarono ad espandere il loro successo prima con "Babylon By Bus" (registrazione di un concerto a Parigi), poi con "Survival". Alla fine degli anni settanta Bob Marley And The Wailers l infransero i record di vendite discografiche in Europa. Il nuovo album, "Uprising", entrò in ogni classifica europea. Marley inizia così la carriera da solista che lo porta alla consacrazione con il singolo “No woman no cry” e con l’album “Exodus”. I temi preferiti di Bob Marley sono le lotte dei poveri e degli emarginati, che fanno di lui un simbolo per molte popolazioni dei Caraibi e dell’Africa.

L'esodo di Bob Marley alla testa della gente di Jah inizia grazie al fiuto di Chris Blackwell, principale esportatore di reggae nel mondo. Si trattava di veicolare il reggae dei Wailers fuori dalla Giamaica: per fare questo, si pensò di "occidentalizzare" il suono con l'uso di chitarre, sufficiente per non snaturarne il messaggio. Soprattutto per i giamaicani, il reggae è uno stile che vuole condurre alla liberazione del corpo e dello spirito. Le radici del reggae, infatti, affondano nella schiavitù.



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