mercoledì 13 maggio 2020

Negozi, bar, ristoranti, parrucchieri Sì alle riaperture tra mille problemi



L'ordinanza che ufficializzerà le nuove riaperture arriverà in settimana. Ma il sostanziale via libera del Governo alle Regioni (sempre che domani non emerga un'impennata dei contagi) rende più agevole la decisione del presidente della Regione. Lunedì, salvo sorprese e salvo ordinanze contrarie dei sindaci, chi avrà soldi da spendere potrà prendere un caffè al bar, andare al ristorante, acquistare un capo di abbigliamento, un profumo, un gioiello, si potrà tagliare i capelli o fare la ceretta, andare in banca senza appuntamento e persino andare al mare.

Ieri Christian Solinas ha spiegato che prima di firmare il provvedimento vuole attendere la formalizzazione dei protocolli Inail e un decreto che sancisca il buon punto di equilibrio raggiunto sul riconoscimento di maggiori spazi di autonomia alle Regioni. Ma un passo indietro è improbabile.

Zero utili e debiti. Anche se le prime anticipazioni delle linee guida dell'Inail hanno irritato associazioni di categoria e sindaci. «Devono cambiare», tuona Emiliano Deiana, presidente dell'Anci. «Si usi la ragionevolezza invece dell'eccessività burocratica». È certo che le regole cambieranno in peggio le prospettive delle imprese e le esperienze di consumo. Nei ristoranti, ad esempio, la distanza tra i tavoli non dovrà essere inferiore a due metri, ogni cliente dovrà avere quattro metri quadri a disposizione, si dovrà sanificare e aerare il locale ogni giorno.

Confcommercio Sud Sardegna ha fatto una stima: a queste condizioni a fine anno un ristorante da sessanta coperti rischia di arrivare a zero utili e 116mila euro di perdite tra mancati incassi e costi che si impennano. Prima poteva far ruotare i clienti in due turni sia a pranzo che a cena, aveva cinque dipendenti fissi e qualcuno saltuario per i periodi di picco. Ma ora le rigide prescrizioni anti Covid se va bene dimezzano i coperti e i fatturati, rallentano i servizi, fanno lievitare i costi. «Per molte piccole attività, la stragrande maggioranza in Sardegna, questi numeri significano la chiusura, servono sgravi e liquidità», attacca il presidente di Confcommercio Sud Sardegna Alberto Bertolotti.

Manca la sostenibilità Per la Cna «permetterne il riavvio già da lunedì 18 maggio costituisce una scelta ragionevole ed equilibrata ma auspichiamo che le condizioni siano ispirate al buon senso e alla sostenibilità pratica ed economica da parte delle imprese interessate». Una sostenibilità che sembra non esserci. Anche per le attività di abbigliamento o calzature tramortiti da oltre due mesi di stop la sanificazione dei capi dopo ogni prova è un problema.

E saranno difficilmente sostenibili il contingentamento - il numero di clienti ammessi nel negozio deve essere uguale a quello degli addetti alla vendita - gli oneri per dispositivi di protezione, la sanificazione. Per i parrucchieri potrebbero essere insostenibili le spese di igienizzazione degli oggetti dopo ogni servizio, degli asciugamani monouso, della sanificazione degli ambienti a fine giornata.

Sgravi e liquidità «Se le condizioni non dovessero rendere possibile una riapertura, molti imprenditori valuteranno la chiusura dei locali. Bisogna fare attenzione a cosa si mette in campo, attendiamo protocolli gestibili che non diano spazio a facili interpretazioni o ancora peggio, all'impossibilità di assolvimento», ha chiarito Emanuele Frongia di Fipe Confcommercio.

L'organizzazione ha predisposto un piano in dieci punti per la sopravvivenza delle aziende e lo ha consegnato al presidente della Regione e ai sindaci. Tra i più rilevanti, finanziamenti a fondo perduto parametrati alla perdita di fatturato dell'impresa e del suo fabbisogno di liquidità per sostenere i costi fissi; moratoria sugli affitti; indennizzo economico sulla parte non coperta dagli interventi statali; cancellazione dei tributi maturati nei mesi di chiusura dell'attività e sino alla fine dell'emergenza; cancellazione degli oneri accessori del servizio fornito da Abbanoa e dal fornitore di energia elettrica; prolungamento degli ammortizzatori sociali fino alla fine della pandemia e sgravi contributivi per chi assumerà; ampliamento dal 30 al 50% degli spazi concessi all'aperto.

Fabio Manca

-----------------

Federico Marini
skype: federico1970ca

Nessun commento:

Posta un commento