domenica 24 maggio 2020

Incontro tra l'assessore Sanna e i 69 sindaci costieri: «Da soli non ce la facciamo»


Incontro tra l'assessore Sanna e i 69 sindaci costieri: «Da soli non ce la facciamo» Si pensa di utilizzare volontari e beneficiari di reddito di cittadinanza Controlli nelle spiagge libere intesa difficile con i Comuni

Le criticità ci sono, risolverle non sarà facile, ma sia chiaro: i Comuni non potranno essere lasciati da soli nella gestione delle spiagge libere. Il primo confronto su come saranno organizzate gli arenili e su chi dovrà vigilare sul rispetto delle regole c'è stato. Da una parte l'assessore agli enti locali, Quirico Sanna, dall'altra i 69 Comuni costieri. Il confronto è durato quattro ore. Quale è stato il risultato finale? Che senza linee guida chiare e senza il sostegno della Regione e dello Stato, mai i Comuni potranno far rispettare i protocolli dell'Inail, dell'Istituto superiore di sanità e le nuove ordinanze del governatore Solinas.

I sindaci non hanno i soldi e soprattutto il personale, per presidiare i 480 chilometri di spiagge non in concessione. «È un impegno che non possiamo sostenere da soli», hanno ribadito da Arzachena fino a Villasimius.

Task force. Una delle ipotesi proposte per uscire in fretta dall'incertezza è stato il coinvolgimento delle associazioni di volontariato, ma servirà una convenzione, e anche dei cittadini che hanno beneficiato del reddito di cittadinanza o di inclusione, il Reis. «È una delle possibilità su cui ci siamo confrontati», conferma l'assessore Sanna, ma «da parte di tutti i Comuni è stato sollecitato anche un maggior coinvolgimento delle forze dell'ordine e infatti chiederemo proprio questo alle prefetture».

Sarà invece difficile che scendano in campo forestali e barracelli: «Non sarà possibile distoglierli dalla campagna antincendio». Comunque, il primo obiettivo sarà puntare sulla prevenzione. «Abbiamo allo studio una campagna informativa, in italiano e in inglese. Sistemeremo diversi cartelloni all'ingresso delle spiagge, con tutte le prescrizioni indispensabili per garantire il massimo della sicurezza sanitaria».

Linee guida. Le regole da seguire anche nelle spiagge libere saranno quelle previste per gli stabilimenti balneari: 10 metri quadri esclusivi per ogni ombrellone, un metro e mezzo di distanza fra i lettini, un metro fra i bagnanti e nessun assembramento in riva al mare. Ma altre potrebbero arrivare con le prossime ordinanze della Regione.

Oggi, però, per i Comuni è fondamentale sapere quali saranno le regole d'ingaggio dal primo giugno in poi: «Serve chiarezza in tempi molto rapidi», è stata la richiesta dei sindaci. Poi ci sono i controlli: a chi spetteranno? I protocolli nazionali li hanno scaricati sui Comuni, ma la replica è stata: «Se non ci sarà un contributo straordinario del Governo e della Regione, non avremo i soldi per assumere». L'assessore ha assicurato: «Le linee guida definitive saranno pubblicate al più presto e ci sarà un finanziamento per assicurare la copertura ai Comuni delle maggiori spese».

Numero chiuso. Diversi sindaci hanno confermato che «ridurre gli ingressi, soprattutto nei fine settimana, potrebbe essere la soluzione migliore». In alcuni Comuni il via libera ai ticket è stato deciso in questi giorni, ma altri si sono detti contrari: «Sarebbe una limitazione in più e potrebbe allontanare i turisti», è stata una delle perplessità sollevate. Con l'assessore Quirico Sanna che, alla fine della riunione, ha detto con ottimismo: «Una linea unitaria la troveremo di sicuro». (ua)
Articolo tratto da la Nuova Sardegna del 23.05.2020
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Federico Marini
marini.federico70@gmail.com
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