lunedì 4 maggio 2020

(04 Maggio 1980) Muore a Lubiana Josif Broz Tito


(04 Maggio 1980) Muore a Lubiana Tito, pseudonimo di Josif Broz, dittatore della Jugoslavia. Alla fine della seconda guerra mondiale Tito riunisce sotto il proprio governo tutto il paese, e instaura un regime fondato sulla dittatura del partito unico. Intollerante alle ingerenze di Mosca nella politica nazionale, intraprende la "via nazionale al socialismo” fuori dal Cominform.

Dal 4 luglio 1941 fu iol comandante dell'Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, movimento comunista della Resistenza jugoslava contro i tedeschi, gli ustascia croati e gli italiani, partecipando in posizione preminente dal 26 novembre 1942 al Comitato Antifascista di Liberazione Nazionale della Jugoslavia.

I partigiani jugoslavi di Tito, riuscirono, grazie alla loro determinazione ed all'appoggio degli Alleati, in particolare dell'Armata Rossa e della Gran Bretagna, a respingere italiani e tedeschi dai territori dell'ex Jugoslavia, che erano stati occupati nel corso della seconda guerra mondiale. Sconfissero anche i cetnici del generale Dragoljub Mihailović, movimento di liberazione rivale.

A seguito delle elezioni dell'11 novembre 1945, fu dichiarato decaduto il re Pietro II e costituita la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, una nazione monopartitica che Tito governò come Primo Ministro tra il 29 novembre 1945 ed il 29 giugno 1963 e come Presidente della Repubblica dal 14 gennaio 1953 alla morte.

Negli anni Sessanta Tito è, insieme ad alcuni leader dell'Africa e dell'Asia, una delle personalità più autorevoli della politica del "non allineamento", impostata sulla neutralità nei confronti dei due grandi blocchi d’influenza nati alla fine della guerra, il Patto di Varsavia (filosovietico) e NATO (filo occidentale). La sua morte segna la fine della stabilità della Federazione Jugoslava, tenuta insieme fino ad allora principalmente grazie alla sua personalità carismatica.

A partire dai suoi ultimi mesi di vita furono sollevati molti dubbi sulla possibilità che i suoi successori mantenessero l'unità della Jugoslavia. Dubbi confermati dagli eventi storici successivi: divisioni etniche e conflitti nazionalisti crebbero fino a scoppiare nelle decennali Guerre slave, una decade dopo la morte di Tito, che aveva tenuto unito il Paese sostituendo il nazionalismo pan-jugoslavo ai nazionalismi delle singole repubbliche. Le tensioni nazionaliste delle varie etnie venivano da lui manipolate come strumenti per mantenere il proprio ruolo di mediatore "super partes".

Come sappiamo, alla fine degli anni 90’ i dissidi fra le varie nazionalità che formavano la Jugoslavia esplosero in tutta la loro forza. Dalla disgregazione della Jugoslavia nacquero Stati del tutto indipendenti come la Croazia, la Slovenia, la Serbia e il Montenegro, solo per citarne alcuni.



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