martedì 19 maggio 2020

Gli aeroporti restano chiusi. Olbia e Alghero protestano



Il rischio di una falsa partenza è alto. Sulla carta la riapertura dell'aeroporto Costa Smeralda è in programma per giovedì. Ma i protocolli di sicurezza imposti dalla Regione allo scalo olbiese, tutti ancora da definire, potrebbero far slittare il decollo degli aerei per Roma e Milano. Perfino un ottimista come il sindaco Settimo Nizzi qualche dubbio lo ha. «Non sono sicuro della riapertura perché legata a protocolli e accordi che ancora oggi non sono stati stabiliti», dice. Il primo cittadino rinuncia però all'armatura da guerriero e indossa l'inusuale abito da diplomatico della parola.

E nei confronti dell'ordinanza dell'amico e collega di centrodestra Solinas si limita a dire che «deve osare per far ripartire l'isola. Ho scritto una mail al presidente facendogli notare alcune cose che non vanno bene. Come per esempio l'obbligo della quarantena fino al 3 giugno che penalizza lavoratori e imprese. Basterebbe il risultato del tampone o dei test sierologici». Ma l'ordinanza di Solinas non accende l'entusiasmo in modo bipartisan. Il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Meloni, plaude alla decisione della ministra De Micheli di riaprire lo scalo di Olbia «superando la decisione del 14 marzo volta a concentrare unicamente su Cagliari Elmas il traffico aereo da e per la Sardegna.

Questo nonostante le resistenze del presidente Solinas, che incomprensibilmente avrebbe preferito continuare ad accentrare tutti i voli su un unico aeroporto, quello di Cagliari, nonostante gli evidenti disagi per gli utenti del nord Sardegna. Ora Solinas, anziché trattare impropriamente la Gallura come zona rossa nell'ambito della vasta provincia di Sassari, faccia conoscere al più presto ai sardi, agli operatori turistici e ai potenziali ospiti quali sono le sue intenzioni sugli ingressi in Sardegna.

Ha predisposto un piano? Se non l'avesse fatto se ne occupi immediatamente. Non voglio pensare che la soluzione per riparare alle negligenze della Regione possa essere la quarantena obbligatoria da imporre a chi arriva anche dopo il 3 giugno». Per il deputato Pd, Gavino Manca l'ordinanza di Solinas rischia di vanificare la riapertura anticipata del Costa Smeralda decisa dal Governo. «Ringraziamo il ministro ma troviamo incredibile che nonostante in Gallura ci sia un indice Rt non calcolabile, il presidente della Regione abbia imposto all'aeroporto di Olbia protocolli di sicurezza più severi di quelli adottati a Cagliari».

Stessa linea di pensiero per il gruppo in Consiglio comunale del Pd. «La priorità assoluta deve essere quella di salvaguardare lo stato di salute pubblica e dunque la sicurezza dei passeggeri, degli operatori e dei cittadini tutti - commenta -, Auspichiamo che il territorio di Olbia e della Gallura non venga sistematicamente penalizzato nell' attuazione della fase di ripartenza rispetto al Sud dell'isola con l'adozione di scelte politiche che denunciano una evidente quanto immotivata disparità di trattamento».

di Serena Lullia

L’articolo è tratto dalla “Nuova Sardegna” del 19.05. 2020

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Federico Marini
skype: federico1970ca



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