Il rischio di una falsa partenza è
alto. Sulla carta la riapertura dell'aeroporto Costa Smeralda è in programma
per giovedì. Ma i protocolli di sicurezza imposti dalla Regione allo scalo olbiese,
tutti ancora da definire, potrebbero far slittare il decollo degli aerei per
Roma e Milano. Perfino un ottimista come il sindaco Settimo Nizzi qualche
dubbio lo ha. «Non sono sicuro della riapertura perché legata a protocolli e
accordi che ancora oggi non sono stati stabiliti», dice. Il primo cittadino
rinuncia però all'armatura da guerriero e indossa l'inusuale abito da
diplomatico della parola.
E nei confronti dell'ordinanza
dell'amico e collega di centrodestra Solinas si limita a dire che «deve osare
per far ripartire l'isola. Ho scritto una mail al presidente facendogli notare
alcune cose che non vanno bene. Come per esempio l'obbligo della quarantena
fino al 3 giugno che penalizza lavoratori e imprese. Basterebbe il risultato
del tampone o dei test sierologici». Ma l'ordinanza di Solinas non accende l'entusiasmo
in modo bipartisan. Il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Meloni, plaude
alla decisione della ministra De Micheli di riaprire lo scalo di Olbia
«superando la decisione del 14 marzo volta a concentrare unicamente su Cagliari
Elmas il traffico aereo da e per la Sardegna.
Questo nonostante le resistenze del
presidente Solinas, che incomprensibilmente avrebbe preferito continuare ad
accentrare tutti i voli su un unico aeroporto, quello di Cagliari, nonostante
gli evidenti disagi per gli utenti del nord Sardegna. Ora Solinas, anziché trattare
impropriamente la Gallura come zona rossa nell'ambito della vasta provincia di
Sassari, faccia conoscere al più presto ai sardi, agli operatori turistici e ai
potenziali ospiti quali sono le sue intenzioni sugli ingressi in Sardegna.
Ha predisposto un piano? Se non l'avesse
fatto se ne occupi immediatamente. Non voglio pensare che la soluzione per
riparare alle negligenze della Regione possa essere la quarantena obbligatoria
da imporre a chi arriva anche dopo il 3 giugno». Per il deputato Pd, Gavino
Manca l'ordinanza di Solinas rischia di vanificare la riapertura anticipata del
Costa Smeralda decisa dal Governo. «Ringraziamo il ministro ma troviamo
incredibile che nonostante in Gallura ci sia un indice Rt non calcolabile, il presidente
della Regione abbia imposto all'aeroporto di Olbia protocolli di sicurezza più
severi di quelli adottati a Cagliari».
Stessa linea di pensiero per il
gruppo in Consiglio comunale del Pd. «La priorità assoluta deve essere quella
di salvaguardare lo stato di salute pubblica e dunque la sicurezza dei
passeggeri, degli operatori e dei cittadini tutti - commenta -, Auspichiamo che
il territorio di Olbia e della Gallura non venga sistematicamente penalizzato
nell' attuazione della fase di ripartenza rispetto al Sud dell'isola con l'adozione
di scelte politiche che denunciano una evidente quanto immotivata disparità di
trattamento».
di Serena
Lullia
L’articolo
è tratto dalla “Nuova Sardegna” del 19.05. 2020
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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