giovedì 7 maggio 2020

Le spiagge restano chiuse Solinas: troppo pericoloso



Più della sistemata ai capelli, più del caffè da sorseggiare al bar: la passeggiata in spiaggia, con le temperature estive annunciate anche nel fine settimana, è il desiderio di moltissimi sardi. Un giro al mare, per respirare quel profumo che fa bene al corpo e allo spirito.

Un sogno che resterà proibito, almeno per ora. Il governatore Christian Solinas ribadisce quanto detto nella presentazione dell'ultima ordinanza: le spiagge - come gli aeroporti e i porti restano chiuse, anche per chi abita al mare. Troppo pericoloso, sostiene il presidente della Regione supportato dal comitato tecnico scientifico: impossibile stabilire infatti l'indice di diffusione del contagio sugli arenili. In assenza di dati confortanti, resta il blocco: il timore è che l'apertura possa provocare un afflusso fuori controllo di persone, tra cui famiglie con bambini.

Considerato che al momento non è possibile contingentare gli accessi, la Regione ha deciso di procedere con cautela: le spiagge riapriranno solo quando saranno pronte le linee guida che stabiliranno numeri massimi consentiti e distanze tra le persone. Sino a quel momento, per la passeggiata nel week end la maggior parte dei sardi dovrà accontentarsi di andare al parco, quelli sì tutti aperti.

Ma alcuni comuni hanno deciso di andare in controtendenza: nel nostro territorio non ci sono spiagge e l'unico spazio in cui passeggiare è quello delle spiagge. Ad aprire la strada è stato il sindaco di Badesi: due giorni fa Gian Mario Mamia, lungo esperienza politica e cuore che batte da sempre a destra, ha deciso di consentire ai suoi concittadini di andare a camminare nello spiaggione del paese.

Via libera allo sport ma niente bagni: dunque è vietato portare l'asciugamano e l'ombrellone. Dopo Mamia che ha precisato di non voler "sfidare" la Regione spiegando che la sua scelta è dettata dalla necessità di garantire uno spazio libero ai residenti, anche un altro sindaco gallurese è intenzionato ad anticipare i tempi: si tratta di Gian Piero Carta, primo cittadino di Trinità d'Agultu, comune nel quale ricade l'Isola Rossa, una delle tante perle della costa sarda.

Carta annuncia di voler rendere le spiagge fruibili già da questo fine settimana «lo reputo giusto per i residenti nel nostro Comune che è vasto e non comprende solo il centro abitato di Trinità e Paduledda ma anche il tratto costiero da Vignola a Isola Rossa». Carta non vuole forzare la mano: «Sono in contatto con la Regione e farò tutti i passi giusti».

La posizione è fotocopia rispetto a quella di Badesi, comune confinante: «Abbiamo poche aree verdi e le spiagge sono i nostri polmoni naturali - dice il sindaco di Trinità - naturalmente ci saranno delle regole da rispettare e continueremo a garantire i controlli delle forze dell'ordine». Spiagge aperte, dunque, ma solo per pochi fortunati, in attesa delle decisioni della Regione legate alle valutazioni degli esperti. Ma è chiaro che molti altri sindaci, dopo i primi due, nell'attesa potrebbero seguire l'esempio e "liberare" le spiagge. Soprattutto se l'estate anticipata andrà avanti e farà crescere la voglia di mare.

di Silvia Sanna

L’articolo è tratto dalla “Nuova Sardegna” del 07.05.2020

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Federico Marini
skype: federico1970ca



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