Più della sistemata ai capelli, più
del caffè da sorseggiare al bar: la passeggiata in spiaggia, con le temperature
estive annunciate anche nel fine settimana, è il desiderio di moltissimi sardi.
Un giro al mare, per respirare quel profumo che fa bene al corpo e allo
spirito.
Un sogno
che resterà proibito, almeno per ora. Il governatore Christian Solinas
ribadisce quanto detto nella presentazione dell'ultima ordinanza: le spiagge -
come gli aeroporti e i porti restano chiuse, anche per chi abita al mare. Troppo pericoloso, sostiene
il presidente della Regione supportato dal comitato tecnico scientifico:
impossibile stabilire infatti l'indice di diffusione del contagio sugli
arenili. In assenza di dati confortanti, resta il blocco: il timore è che l'apertura possa provocare un afflusso fuori controllo di persone, tra cui famiglie con
bambini.
Considerato che al momento non è
possibile contingentare gli accessi, la Regione ha deciso di procedere con
cautela: le spiagge riapriranno solo quando saranno
pronte le linee guida che stabiliranno numeri massimi consentiti e distanze tra
le persone. Sino a quel momento, per la passeggiata nel week end la maggior parte dei
sardi dovrà accontentarsi di andare al parco, quelli sì tutti aperti.
Ma alcuni comuni hanno deciso di
andare in controtendenza: nel nostro territorio non ci sono spiagge e l'unico
spazio in cui passeggiare è quello delle spiagge. Ad aprire la strada è stato
il sindaco di Badesi: due giorni fa Gian Mario Mamia, lungo esperienza politica
e cuore che batte da sempre a destra, ha deciso
di consentire ai suoi concittadini di andare a camminare nello spiaggione del
paese.
Via
libera allo sport ma niente bagni: dunque è vietato portare
l'asciugamano e l'ombrellone. Dopo Mamia che ha precisato di non voler
"sfidare" la Regione spiegando che la sua scelta è dettata dalla
necessità di garantire uno spazio libero ai residenti, anche un altro sindaco gallurese è intenzionato ad anticipare i tempi: si tratta di Gian Piero
Carta, primo cittadino di Trinità d'Agultu, comune nel quale ricade l'Isola
Rossa, una delle tante perle della costa sarda.
Carta annuncia
di voler rendere le spiagge fruibili già da questo fine settimana «lo reputo giusto per i
residenti nel nostro Comune che è vasto e non comprende solo il centro abitato
di Trinità e Paduledda ma anche il tratto costiero da Vignola a Isola Rossa».
Carta non vuole forzare la mano: «Sono in contatto con la Regione e farò tutti
i passi giusti».
La posizione è fotocopia rispetto a
quella di Badesi, comune confinante: «Abbiamo
poche aree verdi e le spiagge sono i nostri polmoni naturali - dice il sindaco
di Trinità - naturalmente ci saranno delle regole da rispettare e continueremo
a garantire i controlli delle forze dell'ordine». Spiagge aperte, dunque, ma solo per
pochi fortunati, in attesa delle decisioni della Regione legate alle
valutazioni degli esperti. Ma è chiaro che molti altri sindaci, dopo i primi
due, nell'attesa potrebbero seguire l'esempio e "liberare" le
spiagge. Soprattutto se l'estate anticipata andrà avanti e farà crescere la
voglia di mare.
di Silvia
Sanna
L’articolo
è tratto dalla “Nuova Sardegna” del 07.05.2020
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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