martedì 5 maggio 2020

05 Maggio 1981. Muore in carcere Bobby Sands.


(05 Maggio 1981) Muore in carcere, dopo 66 giorni di sciopero della fame, l’attivista irlandese Bobby Sands. Entrato a far parte dell’IRA (Irish Republican Army, organizzazione paramilitare clandestina che aveva lo scopo di riunire l’Irlanda all’Irlanda del Nord) a soli 18 anni, viene più volte arrestato per detenzione di armi da fuoco e attentati dinamitardi. Sands è il primo fra gli attivisti detenuti a sacrificare la propria vita per la causa repubblicana. Con questo gesto cerca di portare all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale la cosiddetta dirty war (guerra sporca), che il governo britannico conduce nelle sei contee del nord dell’Irlanda ai danni della comunità cattolica favorevole alla riunificazione dell’Irlanda del Nord, protestante, alla Repubblica irlandese.

Dopo la divisione dell’Irlanda (1921), l’IRA costituì il braccio armato dell’opposizione cattolica repubblicana dell’Ulster fautrice della riunificazione dell’intera isola, rendendosi responsabile di violente campagne militari nei decenni a seguire, con azioni terroristiche nell’Ulster e in Gran Bretagna. Le azioni dinamitarde contro i protestanti e l’esercito britannico conobbero un’escalation all’inizio degli anni ‘70, dopo la scissione dell’IRA (1969) in due organizzazioni distinte, la Official e quella radicale dei Provisional. Quest’ultima conquistò in breve tempo l’egemonia del movimento repubblicano nell’Ulster, godendo anche di un crescendo di consensi tra la popolazione cattolica. Nel 1981 l’irrigidimento del governo britannico, che rifiutò lo staus di prigionieri politici ai militanti dell’IRA, internati senza processo, costò la vita a 10 dei suoi militanti detenuti nelle carceri inglesi che si lasciarono morire praticando lo sciopero della fame.

Proprio agli inizi degli anni si verificò la domenica di sangue (1972). Il 1° reggimento dei paracadutisti britannici sparò contro la folla durante una manifestazione, uccidendo 14 persone. 5 della vittime furono colpite di spalle, mentre scappavano, e soltanto nel 2003 un paracadutista britannico ammise di aver ucciso una persona indifesa, che agitava un fazzoletto bianco in segno di resa. Lo stesso Governo inglese fece due inchieste, e in entrambi i casi furono chiarite le responsabilità dei paracadutisti

L’avvio (1985) di un confronto tra Gran Bretagna e Repubblica d’Irlanda sulla questione irlandese contribuì a ridimensionare le aspettative di una soluzione armata. Nel 1998 l’annuncio di una tregua da parte dell’IRA facilitò l’accordo di pace sottoscritto da T. Blair e il Sinn Féin (il partito politico prossimo all’IRA), raggiunto anche grazie alla disponibilità del governo britannico a rinunciare alla pregiudiziale di sempre, il disarmo dell’IRA, ma provocò anche la comparsa di una nuova fazione molto agguerrita dell’organizzazione, la REAL IRA responsabile di sanguinosi atti terroristici. Sempre più isolata tra la maggioranza della popolazione cattolica dell’Ulster, desiderosa di pervenire alla pace, l’organizzazione ha infine accelerato il processo del disarmo: su pressione anche del governo autonomo nord-irlandese, nel 2001 l’IRA ha dichiarato di voler abbandonare le armi e nel 2005 ha proclamato ufficialmente la fine della lotta armata.




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