mercoledì 20 maggio 2020

Turismo a rischio crac «Subito regole certe»



L'isola è pronta a ripartire, ad accogliere i turisti, a mettere in salvo la parte di stagione che si può salvare. Per ora, però, solo a parole. Perché finora a regnare è il caos. Aeroporti riaperti, poi di nuovo chiusi, obbligo di quarantena, passaporto sanitario. L'incertezza sulle regole da applicare a chi vorrebbe trascorrere le vacanze in Sardegna sta portando a un'ondata di disdette. Uno scenario che rischia di scrivere già il finale di una stagione mai cominciata.

Proprio per evitare un epilogo che sarebbe catastrofico per l'economia dell'isola le associazioni di categoria del turismo - Federalberghi, Confindustria e Confcommercio - lanciano un ultimatum al presidente della Regione, Christian Solinas. «Se non si stabiliscono e si rendono note ora le modalità di accesso alla Sardegna, perderemo anche la possibilità di lavorare nel mese di luglio e a quel punto i danni saranno irreparabili, quasi nessuno aprirebbe più», è la denuncia delle associazioni degli albergatori, che sottolineano che ci sarebbero 80mila posti di lavoro a rischio.

Per Federalberghi, Confindustria e Confcommercio sono i due piani su cui la Regione deve - entro massimo due giorni - dare risposte certe: la definizione di protocolli e regole per la fruizione delle strutture e delle spiagge e una comunicazione istituzionale chiara sull'apertura della Sardegna e sulle modalità di accesso.

«Abbiamo fornito da settimane al presidente Solinas il nostro Protocollo di accoglienza sicura, studiato a livello nazionale con tutti gli operatori e con esperti virologi ed epidemiologi - spiegano le tre associazioni -. Sono misure immediatamente applicabili, ma si deve decidere adesso: i potenziali viaggiatori sono sempre più confusi e scartano la Sardegna per la mancanza di chiarezza sulle norme da seguire.

Il piccolo movimento di prenotazioni cominciato nei giorni scorsi si è già arrestato e ricominciano le disdette, ne arrivano a centinaia ogni giorno». È la seconda volta in pochi giorni che le tre associazioni scendono in campo per chiedere alla Regione di accelerare e di dare certezze su tempi e modalità. L'appello di Federalberghi, Confindustria e Confcommercio ha ricevuto oltre 50mila adesioni.

Tra queste, tutti gli aeroporti sardi, 532 strutture alberghiere - dalle più piccole ai più importanti gruppi di ospitalità sardi (circa l'80 per cento dei posti letto dell'isola) -, titolari di case vacanze, lavoratori, ristoratori e titolari di bar, artigiani del settore alimentare e del manifatturiero, imprese agricole, del settore alimentare e caseario.  A sostegno della petizione anche emigrati e tanti turisti che hanno espresso il desiderio di scegliere la Sardegna per le loro vacanze, e per questo di avere subito regole certe per gli ingressi.

Anche le attività extralberghiere si rivolgono al presidente della Regione. Lo fanno in una lettera sottoscritta da diversi proprietari, host, gestori e operatori del comparto di tutta l'isola, da Olbia a Nebida, dalla Maddalena a Budoni, da San Teodoro a Mamoiada. «Non stiamo parlando di strutture irregolari, per le quali crediamo andrebbero addirittura adottati provvedimenti più severi - tengono a sottolineare -. Parliamo di 10679 tra b&b, domo, Cav e locazioni turistiche regolarmente registrate».

Nella lettera a Solinas le attività extralberghiere chiedono «una più precisa e definita comunicazione delle modalità con le quali i turisti potranno viaggiare per la Sardegna, urgenti queste poiché, nel comparto del turismo, la pianificazione è estremamente necessaria, per via sopratutto delle tempistiche elevate tra il momento della prenotazione e il relativo pernottamento. Nonché fondamentale per una corretta comunicazione al cliente finale». Ma non solo. Nel loro appello c'è anche una richiesta di parità di trattamento con gli altri operatori del turismo. «La Regione deve colmare il vuoto del Decreto rilancio sul bonus, rendendolo utilizzabile in tutte le strutture che intendono utilizzarlo».

di Alessandro Pirina


Questo articolo è tratto da “La Nuova Sardegna” del 20 Maggio 2020

-----------------
Federico Marini
skype: federico1970ca


Nessun commento:

Posta un commento