venerdì 22 maggio 2020

Gli albergatori: «No a vincoli per i turisti»



Oltre duecento operatori del settore turistico, costituiti in un movimento autonomo, hanno inviato ieri mattina una lettera al presidente della Regione, Christian Solinas, dove spiegano le gravi difficoltà del comparto e, in sostanza, chiedono che sia “archiviata” l'idea del passaporto sanitario per i turisti che potrebbero decidere di trascorrere le vacanze estive in Sardegna. La convinzione dei firmatari è che continuare a parlare di questa soluzione possa solo creare confusione, facendo sfumare qualunque remota possibilità di salvare la stagione.

Vista la situazione, infatti, i turisti potrebbero optare per altre mete. A lanciare l'allarme sono albergatori, campeggiatori, operatori dell'extra alberghiero, del settore agroalimentare, di bed and breakfast e affittacamere, ristoratori, gestori di bar, gestori di servizi turistici, agriturismo, che puntano l'attenzione sulla crisi economica che sta investendo l'intero settore.

Lettera al presidente «Abbiamo seguito con apprensione - scrivono i firmatari - il valzer degli annunci, delle correzioni, delle specificazioni e dei ripensamenti che la stampa e le televisioni diffondono come posizione della Giunta regionale sarda in materia di programmazione turistica in vista della stagione entrante. Dirci sconcertati è certamente un eufemismo. A poche settimane dalla teorica possibile riapertura delle strutture ricettive non comprendiamo che politica turistica intenda perseguire lei, presidente.

Ci permetta, tuttavia, di rivolgerle il nostro accorato appello, l'appello disperato di oltre 200 piccole e microimprese diffuse su tutto il territorio dell'isola, in gran parte nelle zone interne e nelle aree notoriamente “marginali” della Sardegna, che rischiano non solo di non svolgere attività economica nella imminente stagione, ma forse di non aprire più alcuna attività».

Chiamata a vuoto Gli imprenditori precisano di avere inoltrato una lettera simile il 18 e il 20 aprile scorsi, per esporre al governatore sardo una serie di proposte, finalizzate ad aiutare il comparto e l'intera economia sarda a cui, però, l'ufficio di gabinetto del presidente non avrebbe dato alcuna risposta.

Le uniche interlocuzioni sarebbero avvenute con gli assessori ai Trasporti, Giorgio Todde, e con quello al Turismo, Gianni Chessa, durante una videoconferenza.  Se anche stavolta non dovesse arrivare risposta, i firmatari assicurano che con le loro famiglie e centinaia di dipendenti sono pronti a manifestare a Cagliari e a presidiare il Consiglio regionale.

Turisti disorientati. Gli imprenditori chiedono al presidente della Regione di non imporre «ai turisti che intendono venire in Sardegna il cosiddetto passaporto sanitario», perché «è il modo più sicuro per dissuaderli dal fare le loro vacanze nella nostra isola». A tutto questo si aggiungerebbe la difficoltà di effettuare i tamponi. Inoltre, gli operatori ritengono che sia ingiusto anche «scaricare il costo dei test sul turista, dopo i reiterati annunci suoi che sarebbe stato, invece, un onere a carico della Regione Sardegna.

Non esitiamo a credere che, in presenza di una forte domanda di tamponi, il loro prezzo lieviterà enormemente, come già avvenuto con le mascherine». La richiesta è di seguire «l'esempio delle altre regioni e delle altre nazioni» e di pianificare il servizio di eventuale presa in carico e assistenza sanitaria per i turisti che «malauguratamente dovessero palesare sintomi di infezione da coronavirus».

Eleonora Bullegas


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