lunedì 6 luglio 2020

Zaia propone il TSO per chi trasgredisce le regole sul Covid 19. Il suo segretario va in piazza senza mascherina, per mostrare la sua virilità. Di Giovannimaria – Mimmia Fresu



“C’è poco da fare: con qualcuno, per gli irresponsabili, ci vuole il Tso. Di fronte alla scelta deliberata di mettere a repentaglio la salute, anzi, la vita di altre persone, io sono per il carcere. Non possiamo buttare via mesi di sacrifici e sostenere costi mastodontici per colpa di qualche genio.” Luca Zaia, presidente del Veneto.

Poi vedi in Piazza del Popolo, a Roma, il suo segretario nazionale, che con ostentazione, si mostra senza mascherina e stringe mani fregandosene della salute altrui, come se contravvenire alle norme sanitarie fosse una forma di virilità, di opposizione al governo e non alla salute, alla scienza e al buon senso.

La risposta è nella massa, i seguaci, la folla che lo idolatra a prescindere da ciò che fa e dice.
La prova? Eccola!

Salvini, la cui esistenza come politico è direttamente dipendente dal numero di imbecilli che gli stanno attorno, ieri in piazza del popolo, durante il comizio, ha affrontato la questione della legge contro l’omofobia ponendo alla folla la domanda finale, «Ritenete giusto rischiare la galera per difendere il concetto di famiglia composta da una mamma e un papà, Sì o No?».

La risposta coerente al quesito del gaglioffo sarebbe dovuta essere No. Invece, quelli, in coro, hanno risposto, Sìììì.

Imbecillità allo stato naturale, appunto, ma il loro voto vale quanto quello di Mattarella, ed è l'unica cosa che interessa a Salvini.


Giovanni Maria – Mimmia Fresu.
Giornalista pubblicista. Consulente politiche sociali e immigrazione.



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