[Riferito
all'Italia] "Stiamo per invadere un Paese ricco di storia, di cultura e
d'arte come pochissimi altri. Ma se la distruzione di un bellissimo monumento
può significare la salvezza di un solo uomo, ebbene, si distrugga quel
bellissimo monumento" (Dwight David Eisenhower)
(15
Luglio 1958) Diecimila marines statunitensi sbarcano a Beirut, per riportare
ordine nella città, toccata da un’insurrezione interna contro il governo
filo-occidentale del presidente Camille Chamoun. Per la prima volta, la dottrina Eisenhower trova la sua applicazione.
Enunciata dopo la crisi di Suez del 1956, questa prevede l’intervento degli
Stati Uniti, in caso di un attacco sovietico ad un paese del Medio Oriente.
Il rischio di una sanguinosa guerra civile viene fugato e, la contestazione
sedata. L’elezione di un presidente apprezzato dalle opposte fazioni, e la
formazione di un governo di riconciliazione Nazionale, riporta in Libano un
clima di pace.
La
dottrina Eisenhower venne annunciata al Congresso degli Stati Uniti d'America
dal presidente Dwight D. Eisenhower il 5 gennaio 1957. Secondo questa dottrina,
gli Stati Unitisi assumevano l'impegno di garantire l'integrità territoriale e
l'indipendenza degli Stati del Medio Oriente che fossero stati soggetti di
un'aggressione da parte dell'Unione sovietica o di suoi satelliti e perciò
rivolgevano una richiesta di aiuto agli Stati Uniti. In seguito all'approvazione da parte del Congresso nel marzo 1957,
vennero destinati all'incirca 120 milioni di dollari sotto forma di aiuto economico
e militare ai paesi dell'area che avessero accettato la dottrina. Questa
politica fu perseguita, in seguito alla grave crisi di Suez, per evitare
aggressioni militari a nazioni neutrali da parte del blocco comunista. La
dottrina Eisenhower fece parte di una serie di iniziative intraprese dal
governo degli Stati Uniti per arginare l'infiltrazione e l'espansione
dell'Unione sovietica (misure che presero il nome di politiche del
Containment).
Durante la seconda
guerra mondiale, Eisenhower diresse dapprima la divisione piani di guerra;
successivamente (giugno 1942) fu comandante in capo delle forze americane in
Europa;
guidò le operazioni per lo sbarco nell'Africa del Nord (nov. 1942), l'occupazione
della Tunisia e dell'Italia (1943); nel dic. 1943 fu nominato comandante
supremo delle forze di spedizione alleate in Europa. Capo di S. M. generale
degli USA, dal nov. 1945 attuò la smobilitazione delle forze armate americane
in Europa, lasciando l'esercito nel febbraio 1948.
Dal maggio 1948 al
gennaio 1953 fu presidente della Columbia University. In conseguenza della
tensione sempre più sensibile fra l'URSS e l'Occidente, il 19 dic. 1950 fu
richiamato in servizio e nominato da Truman capo supremo delle forze armate del
Patto Atlantico.
Candidato del Partito repubblicano nel luglio 1952, lasciò l'esercito e il 4
novembre 1952 fu eletto presidente della Repubblica, carica cui sarebbe stato
confermato nel novembre 1956. In
politica interna incoraggiò l'iniziativa privata e l'espansione industriale
degli USA (che conobbe due recessioni, una breve nel 1953-54, e una più
grave nel 1957-58). La promessa elettorale del pareggio del bilancio non fu
mantenuta nonostante la riduzione delle spese militari, cui si sopperì con lo
sviluppo delle armi nucleari strategiche e tattiche.
I primi due anni della
presidenza Eisenhower videro imperversare negli USA la reazione anticomunista
fomentata dalle clamorose inchieste del senatore McCarthy ed esauritasi
lentamente dopo la condanna di quest'ultimo da parte del Senato (dicembre 1954). Di grande importanza fu
la decisione della Corte Suprema americana sull'incostituzionalità della
segregazione razziale nelle scuole (1954), che favorì lo sviluppo del movimento
antisegregazionista negli USA, come pure l'invio di truppe federali da parte di
Eisenhower nell'Arkansas (1957) in occasione dei disordini razziali. Sul piano internazionale, la sua politica
fu improntata al rigido anticomunismo del segretario di stato J. F. Dulles
e all'estensione del sistema di alleanze occidentali.
Nessun commento:
Posta un commento