Angoli di strada scambiati per bagni pubblici, pavimentazione appiccicosa
per l'alcol e - a volte - il vomito, odore di urina. Castello, Villanova,
Marina, Stampace: i rioni storici «sono sporchi», dicono i residenti, invasi da frotte di maleducati che non sanno cosa significhi vivere in modo civile. Come
in piazza del Carmine e viale Trieste,
dove solo due giorni fa i vigili urbani hanno multato (3.333 euro) un giovane africano che faceva
pipì su un muro. Per tacere del Bastione
di Saint Remy, bullizzato nel weekend da orde di ragazzini armati di bottiglie:
il risultato la mattina seguente sono cocci di vetro a terra, chiazze ovunque, il marmo delle panchine divelto e
a volte lanciato sui balconi delle
abitazioni sottostanti.
«Paghiamo un'autocisterna per pulire le scalinate e parte della piazza», sottolinea Florian Kuster, gestore di
Caffè De Candia e Caffè degli Spiriti.
«C'è casino ogni notte, non si può più stare»,
protesta la signora con due buste della spesa nelle mani alla Marina, «le
strade sono schifose e la situazione peggiora. Me ne vado, vendo la casa con la
morte nel cuore». E che la situazione sia complicata lo conferma il drastico giudizio di Gianni Piga, capo
centro della società “Eta Ambiente”:
«Mai vista una situazione simile. Sono disgustato dai miei concittadini».
Cani e maleducati. Dal corso Vittorio Emanuele II a via
Napoli, da via Dettori a piazza Carlo Alberto i problemi principali sono identici:
la pipì dei cani e le buste dell'umido a
terra, il cui contenuto rende appiccicosa (e macchia) la pavimentazione
stradale. «Neanche con un secchio pieno di acqua sono andati via», ricorda davanti alla sua pasticceria
Ecuador il 68enne Riccardo Murgia.
Parla dei residui animali trovati all'ingresso,
«e sullo scalino», pochi giorni fa. «È gente maleducata. Di recente ho chiesto a un giovane se fosse modo di comportarsi e ha minacciato di lanciarmi il suo pitbull
contro». La malsana abitudine di
scambiare le serrande dei negozi per urinatoi è confermata poco più avanti da
Alessio Vadilonga, proprietario col fratello di “Runner” («ogni mattina dobbiamo
usare la varechina»), da Patrizio Curreli,
titolare del Caffè del Corso, e da Simona Carta della libreria Sant'Eusebio: «Si sente l'odore anche
quando sembra pulito».
Plastica e blatte. Situazione
non diversa da quella che si vive alla Marina. In piazza Yenne il fine settimana
lascia sul campo «cartacce, bottiglie e cicche di
sigaretta» giurano i passanti, e via Baylle non è da
meno. «Tutta la zona è sporca», assicura Pietro Paolo,
titolare della caffetteria Tiffany, e ogni proprietario deve pulire.
«L'ho sempre fatto a prescindere», sottolinea Omar Ghiani del
Lamarì internet Caffè in via Napoli, «l'urina lasciata dagli animali è dovuta alla maleducazione dei proprietari, spesso
residenti e anziani. C'è da dire che anni fa la situazione era peggiore». Se per i ragazzi al lavoro all'Antica Hostaria il problema vero sono «le blatte, ovunque», per Silvia Lai di “Vetrina è...laboratorio orafo” «davanti al negozio trovo liquidi indefiniti, urina di cane, lattine. La gente lascia birre sui davanzali. Servono più controlli e pulizia».
Grave il problema «dei minimarket» secondo Fabio Vacca dell'Angolo Rosa in
via Dettori, «vendono alcol anche quando non possono. Sta diventando una piaga sociale.
In giro ci sono molti ragazzini maleducati». Un
declino che non risparmia Villanova - in via San Saturnino i giovani si
radunano per bere sino all'alba e lanciare
bottiglie nei giardini della case - e le strette strade di Castello, dove si
trovano «birre, fazzoletti, plastica, cartacce. A volte anche vomito» precisa
Claudia Zuddas, 20 anni, al lavoro
al Cafè Plazuela in piazza Carlo Alberto:
«Naturalmente puliamo noi. E il weekend è peggio». Andrea Manunza
Articolo tratto da “L’Unione Sarda” del 29 Luglio 2020
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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