lunedì 20 luglio 2020

Nuove Province, si apre il dibattito su costi e competenze



Quanto costavano le Province? E quanto costeranno quelle nuove? Che competenze avevano e che competenze avranno? A otto anni di distanza dal referendum del 2012 nel quale 525mila sardi si pronunciarono per abrogare i quattro “nuovi” enti e per abolire i quattro storici, i temi che supportarono quella campagna, per la quale si spesero attivamente oltre 600 tra amministratori locali e rappresentanti istituzionali a tutti i livelli, sembrano essere stati dimenticati.

Il dibattito. Ma è utile ricordarli per dare linfa a un dibattito ricominciato venerdì con l'approvazione, in commissione Autonomia del Consiglio regionale, di un testo - ancora sconosciuto ai più - che mette assieme quattro proposte di legge e istituisce tre nuove province (Gallura, Sulcis-Iglesiente e Ogliastra) e la Città metropolitana di Sassari che si sommano alle già esistenti Sassari, Oristano, Sud Sardegna e Città metropolitana di Cagliari.

I costi. Prima del referendum e del caos seguito all'altra consultazione renziana, che legittimò le Province lasciandole però senza fondi, gli enti intermedi sardi occupavano 1.891 dipendenti ed erano rappresentati, istituzionalmente, da 8 presidenti, 58 assessori 204 consiglieri. Gli organi istituzionali costavano alle casse pubbliche 6,5 milioni all'anno, poco meno di 3,9 euro a cittadino.

Secondo i conti dell'Unione delle Province, i compensi degli eletti incidevano per il 5,5% sui costi complessivi contro il 22,9 del Parlamento, il 42,1% delle Regioni e il 29,5% dei Comuni. Complessivamente le Province italiane rappresentavano l'1,35% della spesa pubblica complessiva del Paese, 11 miliardi.

Le competenze. Una delle argomentazioni che, assieme ai costi degli organi politici, sostennero le ragioni dell'abolizione fu quello della sovrapposizione delle competenze con altri enti. «La Sardegna ha bisogno di liberarsi dalla burocrazia e non di averne altra», ricorda frequentemente Michele Cossa, esponente di spicco dei Riformatori, principali sostenitori della cancellazione delle Province e oggi parte (critica) della maggioranza che vuole reistituirle. Il pericolo di complicare ulteriormente l'architettura istituzionale è un tema condiviso ma, come dice la sindaca di Carbonia Paola Massidda, l'importante è «redistribuire funzioni e competenze in modo chiaro».

Le competenze attuali. Oggi le Province si occupano di pianificazione territoriale e dei servizi di trasporto in ambito provinciale, di autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, di costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale. Hanno competenze anche su programmazione provinciale della rete scolastica e gestione dell'edilizia scolastica, raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio.

Ma una delle competenze più importanti è quella della tutela e valorizzazione dell'ambiente: dall'autorizzazione unica ambientale alle funzioni amministrative sulla programmazione e l'organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti (a livello provinciale) nonché la tutela e valorizzazione delle risorse idriche e la disciplina degli scarichi nelle acque e delle emissioni atmosferiche. Infine gestiscono funzioni in materia faunistico-venatoria e ittica, si occupano di sanzioni e di polizia ambientale, elaborano piani strategici del territorio, piani di trasporto e mobilità e piani provinciali di protezione civile.

Il futuro. Quali saranno le competenze future? In attesa di esaminare il testo della proposta di legge, che dovrebbe arrivare in Aula il 3 agosto, Gigi Piano, consigliere regionale del Pd ed ex assessore della ex Provincia del Medio Campidano, immagina dei nuovi enti con poche competenze: strade, scuola, ambiente, programmazione territoriale. Così da avere voce in capitolo anche sui fondi europei che i territori vorrebbero cuciti su misura per le loro esigenze.

Fabio Manca
-----------------
Federico Marini
skype: federico1970ca


Nessun commento:

Posta un commento