Senza offesa per
l'aspetto fisico, ma a vedere la stazza non avrei mai immaginato in Solinas
tanta agilità nel fare le giravolte. Per un mese ha fatto
temere agli italiani di non poter vedere la spiaggia in colonia, e alla fine
non è che ha cambiato idea, si è proprio tuffato all'opposto con un guizzo da
sirenetto. E nel nome della
concordia pensa che si era anche scusato Sala che prima invitava a non andare
nell'isola (anche se il mio amico malizioso dice che deve aver ricevuto una
chiamata dagli albergatori milanesi che fanno affari in Sardegna, ma lui è
sempre il solito malizioso).
Però il fatto è che in questo modo non è molto facile trovare il
virus. Cioè se tu fai gli
schedari di chi arriva, mica ci trovi il nome del virus. E se a uno che sta per
andare al mare gli fai scrivere se ha mai contratto il virus, è come se chiedi
a un bambino che aspetta il natale se ha mai fatto da monello. Cosa pensi che
ti risponda? Per cui in sintesi per andare in Sardegna, questa è la verità, oggi non ci
vuole più nulla, né certificato né niente.
Se vuoi, se ne hai voglia, puoi esibire un test e te lo paghiamo pure,
altrimenti va bene anche un certificato di battesimo o la tessera della
biblioteca, crepi l'avarizia si vive una volta sola, fai tu. Nel
mentre iniziano ad arrivare le notizie dell'aereo spagnolo su cui c'era un
positivo, che ha fatto mettere tutti i passeggeri in quarantena. Poi oggi c'è la notizia
della Grecia che blocca i voli dal Qatar dopo che 12 persone volavano positive
al virus.
Ma tu te l’immagini la situazione? Si dico tu, proprio tu che mi hai fatto due
palle così sulle difficoltà, sulla pazzia di Liberu che chiedeva di fare una
stagione di turismo interno e aprire solo previa quarantena, perché è meglio
mezza stagione che niente stagione?
Eh, immagina adesso che tu hai un albergo con cento camerieri assicurati.
Oppure un ristorante, e compri merce, carne, verdura, frutta, pesce, bibite,
caffè, assumi stagionali, investi in pubblicità, poi sabato sera arriva una
signora che risulta positiva... e domenica ti sigillano tutto, con te e tutto
il personale in quarantena, la merce al cassonetto, affitto e bollette che
vanno avanti.
Poi dopo quindici giorni si ricomincia. Merce, personale, si riparte, dopo due
giorni arriva uno che risulta positivo: altri quattordici giorni chiuso, merce
al cassonetto e cosi via. Non si può, mi pare chiaro. E
allora sai che c’è? Che ti hanno trovato la soluzione all’italiana: basta fare
finta che il virus non esiste! Tu non lo testi, lui non esiste. Semplice no? Ah,
l’inventiva italiana…
E insomma dai alla fine anche lui capirà, non è che dobbiamo sempre essere noi
a capire lui: anche noi tenimmo famiglia, e che diamine, ci venga un po’
incontro anche lui! Tanto poi, se la Sardegna scoppia, già si sa: niente si
presta meglio di un’isola per fare un lazzaretto. E allora, in quel caso, vuoi
vedere che chiudere gli spostamenti diventerà tollerato dalla Costituzione?
Pier Franco Devias
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