“Noi siamo convinti che il mondo,
anche questo terribile, intricato mondo di oggi, può essere conosciuto,
interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere,
della sua felicità. La prova per questo obbiettivo è una prova che può riempire
degnamente una vita.” 7 Giugno 1984, Padova (Enrico Berlinguer,
Sassari, 25 Maggio 1922 – Padova, 11 Giugno 1984)
“Occorre che con audacia e con
intelligenza ci si sappia liberare da ogni scolastica applicazione della nostra
dottrina intesa come dogma, o da orientamenti che non sono più adeguati
all’esperienza e alle condizioni storiche attuali, per camminare verso vie
nuove di avanzata verso il socialismo” (Enrico Berlinguer, Sassari, 25 Maggio 1922 – Padova, 11 Giugno 1984)
(11
Giugno 1984). Muore a Padova Enrico Berlinguer, segretario generale del Partito Comunista
Italiano. Colpito da emorragia cerebrale il 07 Giugno durante un comizio, Berlinguer
aveva sessantadue anni.
Nella rituale comunista i funerali
hanno sempre avuto un'importanza rilevante. Le masse che vi
prendevano parte volevano sia salutare il leader scomparso, sia testimoniare
che loro c'erano e ci sarebbero sempre state. Questo valeva in Unione Sovietica ma anche in
Italia. Basti pensare alla folla che prese parte nel 1964 alle esequie di Palmiro Togliatti, immortalata dal
pennello di Renato Guttuso.
Non poteva fare eccezione da questo
punto di vista, venti anni più tardi, il funerale di Enrico Berlinguer. Il
segretario comunista, oltre ad essere molto amato dai militanti del suo
partito, godeva del rispetto incondizionato dei suoi avversari politici (al funerale partecipò anche
Almirante, allora segretario dell’MSI, partito nato dalle ceneri del partito
fascista). A questo si deve aggiungere una morte sopraggiunta all'improvviso,
mentre teneva un comizio a Padova per le elezioni europee del 17 giugno che
videro il PCI, per la prima e unica volta, superare la DC.
Enrico Berlinguer nasce a Sassari il
25 maggio 1922. Consegue la maturità classica e si iscrive alla facoltà di
Giurisprudenza dell'Università di Sassari, sostenendo tutti gli esami. Nell'ottobre
del 1943 si iscrive al Partito Comunista Italiano, diventando Segretario della
sezione giovanile di Sassari.
All'inizio
del 1944 Berlinguer è ritenuto uno dei responsabili dei "moti per il
pane" verificatosi in quei giorni a Sassari: viene arrestato. Viene prosciolto e scarcerato alla
fine del mese di aprile. Poco dopo è nominato responsabile della Federazione
Giovanile Comunista di Sassari. Nel 1945, dopo la Liberazione è a Milano come
responsabile della Commissione giovanile centrale del PCI.
Tre anni più tardi, al VI Congresso
del PCI, viene eletto membro effettivo del Comitato Centrale e membro candidato
della direzione del partito. In seguito, al Congresso nazionale
della Federazione Giovanile Comunista Italiana, viene eletto Segretario
Generale: manterrà la carica fino al 1956; assume inoltre la Presidenza della Federazione Mondiale
della Gioventù Democratica che ricoprirà fino al 1952.
Nel 1957 sposa Letizia Laurenti, dal
cui matrimonio nasceranno quattro figli (Bianca, Marco, Maria e Laura); in
questo periodo torna in Sardegna come Vice Segretario Regionale del PCI.
Sarà Segretario Regionale del PCI del
Lazio dal 1966 al 1969. Eletto deputato, entra in Parlamento per
la prima volta nel 1968 divenendo membro della
Commissione Esteri; ben presto all'interno del partito arriva alla carica di
Vice Segretario Nazionale. Al XIII Congresso Nazionale del PCI,
svoltosi a Milano nel marzo del 1972, Berlinguer viene eletto Segretario
Nazionale.
Sa Babbaiola
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