(03 Giugno1989) Muore l'ayatollah Ruollah Khomeini, capo spirituale
e politico dell’Iran dal gennaio 1979 fino alla sua morte. Khomeini (che dall’esilio parigino
ha guidato l’opposizione religiosa al regime dello scià) sale al potere dopo la
fuga di Mohammad Reza Pahlavi, a seguito della rivolta popolare del 1978, e fonda
una “repubblica islamica” di stampo teocratico. Il suo governo impone l'abolizione del divorzio e
la proibizione dell'aborto e istituisce la pena di morte per l'adulterio e la
bestemmia.
Khomeini nacque nel
1902 (in realtà, anno e data di nascita sono oggetto di dibattito) da una
famiglia di modeste condizioni. Il padre, Sayyid Mostavi, era imam e modesto
proprietario terriero. Khomeyni rimase orfano di padre sei mesi dopo la nascita, perché
Sayyid fu ucciso per aver preso le difese dei contadini più poveri contro gli
oligarchi della zona. La madre Hagar e la
zia morirono nel 1918, lasciandolo solo col fratello maggiore. Dopo aver
studiato il Corano e le basi della logica e della retorica grazie al fratello e
ai parenti, nel 1920 fu mandato a studiare ad Arak, un importante centro
amministrativo iraniano.
Ancora giovanissimo fece parte del partito religioso islamico più
conosciuto come movimento dei Talebani (plurale di Taleb, che
significa studente di "scienze religiose") che voleva imporre un
governo improntato a costumi tradizionalistici. Nel 1929, sposò Khadijeh Saqafi
(1913-2009) da cui ebbe sette figli, di cui soltanto cinque giunti all'età
adulta. Quando Reza Pahlavi (1877-1944) divenne scià nel 1925, questa
associazione venne messa fuorilegge e Khomeyni fu costretto alla clandestinità. Organizzò insieme ad altri diverse
congiure, peraltro fallite, contro lo stesso scià.
Khomeyni dall'estero fomentò la rivolta in attesa dell'occasione di
dar vita a una rivoluzione. Il 7 gennaio 1978 la rivolta popolare esplose contro Mohammad Reza
Pahlavi. Sebbene si fosse mostrato possibilista verso una trattativa, lo scià
il 16 gennaio 1979 fu costretto a fuggire dall'Iran mentre
Khomeyni, tornato il 1º febbraio da un esilio che durava quasi da sedici anni,
poteva instaurare una "repubblica islamica" in Iran, diventandone la
guida spirituale
Sofferente da lungo tempo per un cancro all'intestino, Khomeyni morì
il 3 giugno 1989 dopo una degenza di 11 giorni in ospedale. Ai suoi imponenti funerali
presenziarono più di 3 500 000 persone, e tale afflusso di popolo rese in certi
momenti impossibile garantire l'ordine pubblico alla Guardia Nazionale: vi
furono disordini ed eccessi, addirittura la bara cadde 5 volte. La folla,
facendo un'enorme pressione pur di toccare la bara di legno o per strappare
lembi del sudario, fece letteralmente saltare fuori il corpo dal feretro
diverse volte. Il funerale "ufficiale" si tenne due giorni più tardi,
stavolta con imponenti misure di sicurezza e con una bara in acciaio. La salma di Khomeyni è stata
tumulata in un mausoleo esterno al cimitero di Behesht-e Zahra, a Teheran.
Sa Babbaiola
Nessun commento:
Posta un commento