venerdì 12 giugno 2020

Alitalia è il mio Nirvana. Storie di ordinaria follia all'aeroporto di Milano Malpensa. Di Vincenzo Maria D’Ascanio


Cioè, questa cosa accaduta all'aeroporto di Milano mi fa pensare. Allora, i turisti arrivano per andare in Sardegna, ma Alitalia si accorge che l'aereo è rotto. Un aereo rotto, così, all'improvviso, e meno male che se ne sono accorti. Comunque. Tutti preoccupati, no, Alitalia ti risolve tutto, trova un aereo da qualche parte, "Si parte tutti." I turisti tirano un sospiro di sollievo. No...

L'aereo raccattato è troppo piccolo, ovviamente questo mi fa pensare che l'emergenza sia scattata prima della partenza, perché se io devo portare 10 persone a Olbia con un pulmino e questo poi si guasta, poi mi presenterò con un altro pulmino, non con una 112 che può portare al massimo cinque persone mettendone una sul tetto. Comunque, voi direte, forse l'aereo non era strapieno?


Invece sì, era strapieno, perché in base alle regole per combattere il covid 19 servono dei sedili liberi per creare uno spazio di sicurezza tra le persone. Allora qui Alitalia diventa il Nirvana. Fa decidere ai passeggeri di sedersi uno accanto all'altro, violando le norme covid, responsabilità dei passeggeri, ma dopo ore all'aeroporto io andrei in Sardegna seduto accanto alla Lebbra pur di arrivare.


Il problema è Alitalia, che fa prendere questa decisione a dei passeggeri che non arrivano dalle comunità dell'Alta Ogliastra, ma stanno partendo da Milano, ovvero la zona più devastata dalla pandemia che ancora oggi miete vittime, e stanno arrivando dalla Lombardia dove a ogni angolo c'è un aeroporto, quindi con tutta probabilità o sono persone del territorio, o sono persone che vivono in quel territorio, o sono persone che arrivano da quel territorio, e magari ci sono state giusto il tempo per farsi contagiare. E stanno arrivando in Sardegna, dove non c'è alcuna misura seriamente preventiva per individuare i contagiati, e non per colpa della Regione Sardegna.


Voi direte, va bene, Alitalia ha fatto una stupidaggine. Una? No.


Perché se prima eravamo nella fase del Nirvana, ora entriamo in una nuova, devo inventarmi qualcosa, comunque qualcosa di più alto, uno stato spirituale ancora più perfetto, tipo gli oggetti perfetti dell'iperuranio. L'aereo piccolo, pieno zeppo e con le norme straviolate, è ancora troppo piccolo. Alitalia pensa: "Va bene, faccio dormire i passeggeri qui in albergo, poi partono domani." Chi lascio a terra? Bò, organizziamo la lotteria, manco fosse la tombolata di Capodanno. La gente scelta dovrebbe partire l'indomani, ma proprio quando stavano per andare, Alitalia capisce che:

a) Un aereo sta per partire per Roma.

b) L'aereo arriva in tempo affinché i passeggeri possano prendere un aereo da Roma alla Sardegna.
c) Mi risparmio i soldi dell'albergo.
4) 1 + 1 = 2

I milanesi allora arrivano a Roma e qui mi viene un dubbio. S'era stracolmo l'aereo da Milano alla Sardegna, perché non dovrebbe essere stracolmo anche l'aereo che parte da Roma alla Sardegna? Ma, a quanto pare, basta scriverò su un foglio (ma va bene anche un tovagliolo di carta) che la responsabilità è dei passeggeri, e, insomma, chi se ne frega!


Può sembrare strano, ma in base ad articoli vari quanto descritto è accaduto realmente, almeno nella sua stretta sintesi.


                                                                     Vincenzo Maria D’Ascanio



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