La Fase 3 dei navigator sardi parte
col piede sbagliato. Mimmo Parisi, presidente dell'Agenzia nazionale delle
politiche attive per il lavoro, ha annunciato che li vorrebbe sul campo dal 15
luglio. Un'intenzione manifestata durante una trasmissione radio a cui non ha fatto
seguito nessun atto ufficiale.
Silenzio.
Massimo Temussi, direttore generale dell'Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, spiega di non aver ricevuto nessun documento o comunicazione da Roma: «Apprezzo la buona volontà di Parisi ma per permettere ai navigator di tornare al lavoro si rende necessario avviare un'interlocuzione con noi. È infatti l'Agenzia sarda che ospita questo personale all'interno delle proprie strutture».
A prescindere dallo scambio tra gli
uffici di Cagliari e quelli della Capitale si rende doverosa anche una forte
attenzione sulla sicurezza dei dipendenti pubblici e dei cittadini che usufruiscono
dei servizi erogati dai Centri per l'impiego presenti in diversi centri
dell'Isola: «I nostri uffici sono chiusi ma stiamo decidendo come ripartire in
piena sintonia con le organizzazioni sindacali. Abbiamo garantito il tampone a
tutti i dipendenti e gestiremo le prime attività rivolte al pubblico con un
servizio di protezione. Questi sono elementi che dovrò condividere con Anpal: anche i navigator si dovranno sottoporre al tampone prima di poter rientrare negli uffici regionali a svolgere le loro mansioni».
Blocco
totale. La momentanea assenza di dialogo tra amministrazioni rischia di produrre
un danno ai percettori del reddito di cittadinanza. Persone che non avranno la possibilità di confrontarsi con il mercato del lavoro a seguito dello sviluppo dei percorsi individuati dai navigator prima della pandemia.
Uno dei
121 funzionari in servizio in Sardegna spiega che l'attività si è fermata: «Negli ultimi mesi abbiamo
avuto difficoltà a svolgere i nostri
compiti. Tutti i contatti con i beneficiari del reddito di
cittadinanza si sono dovuti interrompere». Un rallentamento che
impatterà sulle potenzialità di questa misura di welfare bandiera del
Movimento 5 Stelle: ad oggi le assunzioni a tempo indeterminato di beneficiari
sono residuali. I numeri parlano di meno del 5%.
Dopo
l'estate. Temussi spiega che lo scenario sarà ancora più difficile in autunno: «Dopo l'estate faremo i conti con gli effetti del coronavirus sull'economia sarda. Durante la fase di lockdown siamo arrivati a contare circa 4.000 nuovi
disoccupati a settimana. Il turismo, comparto importantissimo per l'Isola, è
stato messo in ginocchio e forse potrà assorbire solo la metà dei collaboratori
normalmente impiegati nella ricettività».
Si
registrano anche dei timidi segnali di ripresa: «La manifattura e l'edilizia
stanno facendo segnare diverse nuove attivazioni di
contratti. Posso ipotizzare che il bonus fiscale al 110% sui lavori
edilizi inizi ad avere effetti positivi». Trend che potrebbero essere
intercettati anche dai navigator. Sempre che Parisi si ricordi di
avviare un confronto con la Regione.
Matteo
Mascia
Articolo
tratto da “L’Unione Sarda” del 11.06.2020
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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