venerdì 5 giugno 2020

La progressività fiscale come principio di giustizia sociale. Di Elisabetta Piccolotti.




Non sanno dire altro, ad ogni problema l’unica risposta della destra è: flat tax, meno tasse e uguali per tutti! Peccato che per un disoccupato quel meno non vuol dire niente, perché meno di zero non si può, per una per persona a reddito medio quel meno vorrà dire solo meno di qualche centinaia di euro risparmiati, soldi che userà per farsi fornire dai privati a costo esorbitante i servizi che il pubblico non gli offrirà più, per la stragrande maggioranza dei bambini quel meno vuol dire solo classi pollaio e meno istruzione, per le persone con disabilità e i nostri anziani vuol dire meno cure e meno servizi, e più solitudine. 

Per i ricercatori vuol dire meno progetti di ricerca e per tutto il paese meno innovazione e quindi meno ricchezza, per chi vive assediato dalla criminalità organizzata vuol dire meno indagini e meno giustizia, per chi usa i mezzi pubblici vuol dire meno autobus e meno treni, e quindi più tempo perso, per chi ha bisogno di una sanità che funzioni vuol dire solo meno cure, e più soldi spesi per visite ed esami privati, per tutti vuol dire meno infrastrutture, meno illuminazione pubblica, meno biblioteche, meno musei, meno vigili urbani e così via... E quindi esattamente a chi va il più?

A chi va quel più che procura vantaggi e non solo fregature? Dobbiamo riflettere bene sulle proposte di Salvini: il più va tutto ai più ricchi. Quelli che in percentuale risparmierebbero un sacco di soldi rispetto ad una persona con un reddito medio. Quelli che non usufruiscono dei servizi pubblici, mandano i figli alla scuola privata, non si ricordano nemmeno come sia fatta la carrozza della metropolitana e sono pronti a comprare ogni cosa di cui gli altri possono godere solo grazie ai fondi pubblici.


È per loro, solo per loro, che il meno tasse per tutti significherebbe più soldi da spendere. Vi pare una proposta sensata nel bel mezzo di una gigantesca crisi economica che genera la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro? A me no. Io dico paghi di più chi ha di più, paghi di meno chi ha di meno. Si chiama progressività fiscale ed è un principio fondamentale di giustizia sociale.

Elisabetta Piccolotti


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