mercoledì 10 giugno 2020

Sardegna Sicura, app e responsabilità


«In settanta giorni non sviluppa un'app nemmeno Dio. Nemmeno un colosso come Google riuscirebbe a mettere in campo un'applicazione come la nostra. Siamo stati davvero un modello anche per gli altri Paesi». Così la ministra per l'Innovazione Paola Pisano. «Per fare Immuni ci sono voluti oltre tre mesi, noi la nostra - Sardegna Sicura - l'abbiamo realizzata in pochi giorni», dice il governatore Christian Solinas.

Bando alla modestia: Governo e Regione lanciano le loro strategie per la Fase 3, le app, grazie alle quali si potranno tracciare cittadini e turisti, lanciare l'allarme e intervenire rapidamente nei casi di nuovi contagi; le app, pensate e riadattate sul modello di quella mitica coreana decisiva per la sconfitta dell'epidemia; le app, per il momento non ancora operative.

La prima, quella nazionale, è in sperimentazione in quattro regioni e probabilmente a luglio sarà in tutta Italia; quella regionale invece dovrebbe essere rilasciata sabato prossimo e l'attesa è grande. Sardegna Sicura Solinas ne parla da tempo, nei punti stampa trisettimanali, in innumerevoli interviste su tv, radio e giornali, e lunedì scorso su Monitor a Videolina.

«Presto la app sarà disponibile sugli store iOs e Android. Sardegna Sicura faciliterà le modalità di accesso all'Isola, in modo da accogliere al meglio i turisti e adeguare il nostro sistema sanitario alle esigenze che si presenteranno. Il piano di controlli che abbiamo approntato funzionerà come un unico sistema, sapremo dove si localizzeranno le presenze e i flussi turistici e lì potenzieremo la nostra capacità di risposta sanitaria, con le Usca e la medicina territoriale». Inoltre, «chi vorrà potrà dare il consenso al tracciamento e all'indagine epidemiologica».

La registrazione. Spiega l'assessora agli Affari generali Valeria Satta che la nuova app in realtà è un'evoluzione della precedente, e ulteriori servizi e funzioni saranno caricati una volta che entrerà a regime. «Tre passi, per ora: due obbligatori, la registrazione e il triage, e uno facoltativo, il sì alle geolocalizzazione. La risposta arriva immediatamente, con un messaggio di beni benius del presidente. In seguito ci saranno le traduzioni in diverse lingue e, con la sinergia tra diversi assessorati, stiamo valutando gli altri contenuti, di informazione e di promozione».

I passaggi. Dunque, tutti i passeggeri in arrivo negli aeroporti e nei porti dell'Isola sardi compresi, anche se vanno e tornano in giornata, devono fare la registrazione prima dell'imbarco: dati anagrafici, residenza, città di provenienza, numero di volo o compagnia marittima, luogo in cui si soggiornerà e nome dell'hotel o b&b, mail e recapiti telefonici. Insomma, una scheda molto simile a quella richiesta per andare negli Stati Uniti. Una volta chiuso il form, si riceve una mail di avvenuta registrazione, da presentare al momento dell'imbarco.

Il secondo passaggio, anche questo obbligatorio, riguarda il questionario per la ricerca di possibile pregressa infezione o contatto col Covid-19, caselle da riempire entro 48 ore dalla partenza su sintomi sospetti negli ultimi 30 giorni (febbre, tosse, mal di gola, congiuntivite, difficoltà a sentire sapori e odori), sintomi recenti (dolori muscolari, addominali, toracici, mal di testa, irritabilità e confusione) e possibili contatti (altri viaggi, frequentazione di strutture sanitarie, vicinanza con persone positive). Terzo passaggio, facoltativo, è quello relativo al tracciamento, cioè l'attivazione della geolocalizzazione per mappare ogni spostamento durante la vacanza.

La task force. La piattaforma web attuale e la app sono state messe a punto da un team di 15 persone della Direzione Innovazione e sicurezza Information Technology della Regione, guidato dall'ingegner Riccardo Porcu. L'obiettivo ora, una volta avviata Sardegna Sicura, è di riempire l'app (compito che ovviamente non è degli informatici). Ad esempio, con informazioni e regole sanitarie, indicazioni per prenotare attività turistiche o parcheggi in modo da evitare sovraffollamento, consigli su quali monumenti visitare, su itinerari da scoprire e iniziative di promozione del territorio. La potenzialità è enorme, bisogna saperla sfruttare.

Cristina Cossu

Articolo tratto da “L’Unione Sarda” del 10.06.2020


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