«In settanta giorni non sviluppa
un'app nemmeno Dio. Nemmeno un colosso come Google riuscirebbe a mettere in
campo un'applicazione come la nostra. Siamo stati davvero un modello anche per
gli altri Paesi». Così la ministra per l'Innovazione Paola Pisano. «Per fare
Immuni ci sono voluti oltre tre mesi, noi la nostra - Sardegna Sicura -
l'abbiamo realizzata in pochi giorni», dice il governatore Christian Solinas.
Bando
alla modestia: Governo e Regione lanciano le loro strategie per la Fase 3, le app,
grazie alle quali si potranno tracciare cittadini e turisti, lanciare l'allarme
e intervenire rapidamente nei casi di nuovi contagi; le app, pensate e
riadattate sul modello di quella mitica coreana decisiva per la sconfitta
dell'epidemia; le app, per il momento non ancora operative.
La prima, quella nazionale, è in
sperimentazione in quattro regioni e probabilmente a luglio sarà in tutta Italia;
quella regionale invece dovrebbe essere rilasciata sabato prossimo e l'attesa è
grande. Sardegna Sicura Solinas ne parla da tempo, nei punti stampa
trisettimanali, in innumerevoli interviste su tv, radio e giornali, e lunedì
scorso su Monitor a Videolina.
«Presto la app sarà disponibile
sugli store iOs e Android. Sardegna Sicura faciliterà le modalità di accesso
all'Isola, in modo da accogliere al meglio i turisti e adeguare il nostro
sistema sanitario alle esigenze che si presenteranno. Il piano di controlli che
abbiamo approntato funzionerà come un unico sistema, sapremo dove si
localizzeranno le presenze e i flussi turistici e lì potenzieremo la nostra
capacità di risposta sanitaria, con le Usca e la medicina territoriale».
Inoltre, «chi vorrà potrà dare il consenso al tracciamento e all'indagine
epidemiologica».
La
registrazione. Spiega l'assessora agli Affari generali Valeria Satta che la nuova app in realtà è un'evoluzione della precedente, e ulteriori servizi e funzioni saranno caricati una volta che entrerà a regime. «Tre passi, per ora: due obbligatori, la registrazione e il triage, e uno facoltativo, il sì alle geolocalizzazione. La risposta arriva immediatamente, con un messaggio di beni benius del presidente. In seguito ci saranno le traduzioni in diverse lingue e, con la sinergia tra diversi assessorati, stiamo valutando gli altri contenuti, di informazione e di promozione».
I
passaggi. Dunque, tutti i passeggeri in arrivo negli aeroporti e nei porti dell'Isola
sardi compresi, anche se vanno e tornano in giornata, devono fare la
registrazione prima dell'imbarco: dati anagrafici, residenza, città di
provenienza, numero di volo o compagnia marittima, luogo in cui si soggiornerà
e nome dell'hotel o b&b, mail e recapiti telefonici. Insomma, una scheda
molto simile a quella richiesta per andare negli Stati Uniti. Una volta chiuso
il form, si riceve una mail di avvenuta registrazione, da presentare al momento
dell'imbarco.
Il
secondo passaggio, anche questo obbligatorio, riguarda il questionario per la ricerca di
possibile pregressa infezione o contatto col Covid-19, caselle da riempire
entro 48 ore dalla partenza su sintomi sospetti negli ultimi 30 giorni (febbre,
tosse, mal di gola, congiuntivite, difficoltà a sentire sapori e odori),
sintomi recenti (dolori muscolari, addominali, toracici, mal di testa, irritabilità
e confusione) e possibili contatti (altri viaggi, frequentazione di strutture
sanitarie, vicinanza con persone positive). Terzo
passaggio, facoltativo, è quello relativo al tracciamento, cioè l'attivazione della
geolocalizzazione per mappare ogni spostamento durante la vacanza.
La task
force. La piattaforma web attuale e la app sono state messe a punto da un team
di 15 persone della Direzione Innovazione e sicurezza Information Technology
della Regione, guidato dall'ingegner Riccardo Porcu. L'obiettivo ora, una volta
avviata Sardegna Sicura, è di riempire l'app (compito che ovviamente non è
degli informatici). Ad esempio, con informazioni e regole sanitarie,
indicazioni per prenotare attività turistiche o parcheggi in modo da evitare
sovraffollamento, consigli su quali monumenti visitare, su itinerari da
scoprire e iniziative di promozione del territorio. La potenzialità è enorme, bisogna
saperla sfruttare.
Cristina
Cossu
Articolo
tratto da “L’Unione Sarda” del 10.06.2020
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