venerdì 26 giugno 2020

Sassari, "Dibba" candidato, i Cinque stelle insistono.


Prima l'ipotesi di candidare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ora la stessa proposta sarebbe stata girata ad Alessandro Di Battista, altro leader dei 5 stelle. Le elezioni suppletive, a settembre, nel collegio di Sassari per il seggio al Senato rimasto vacante dopo la morte di Vittoria Bogo Deledda, continuano a tener banco nel Movimento.

«Abbiamo bisogno di te, Alessandro devi candidarti», avrebbero detto, in questi giorni, diversi senatori e senatrici pentastellati - secondo quanto riferiscono fonti parlamentari - nel proporgli la candidatura proprio nel collegio di Sassari. A sostenere questa possibilità sarebbero innanzitutto il senatore sassarese Ettore Licheri e Paola Taverna, vicepresidente di Palazzo Madama.

Però, stando alle notizie che rimbalzano da Roma, al momento Di Battista avrebbe declinato l'offerta, con l'ex ministra Barbara Lezzi - molto vicina al «Dibba» - che ha aggiunto: «Gli obiettivi di Alessandro sono altri e poi sarebbe soprattutto u atto di arroganza tagliare fuori dalla decisione sul candidato i nostri iscritti in quel collegio elettorale».

In ogni caso l'idea di candidare Di Battista non sarebbe un tentativo di legargli le mani ma far sì che prenda in mano il Movimento a Palazzo Madama, per poi puntare alla leadership nazionale dei Cinque stelle. Però, come confermato da fonti a lui vicine, l'ex parlamentare sarebbe orientato per il no.

Dopo aver lanciato, in queste settimane, l'offensiva per conquistare il vertice dei Cinque stelle, ha poi rallentato, rimando l'eventuale scalata a ottobre dopo le elezioni regionali. Al di là delle intenzioni di Di Battista ci sono due problemi che nel caso andrebbero risolti: il primo è quello legato alla territorialità della candidatura, essendo Di Battista romano.

Ma - spiegano fonti parlamentari M5s - anche alle Politiche sono state concesse delle deroghe. Il secondo nodo sarebbe legato invece al tema del doppio mandato. Ovvero Di Battista, nell'eventualità che si candidasse alle suppletive di settembre, non potrebbe teoricamente candidarsi in una successiva tornata elettorale. Ma anche in questo caso – sottolineano sempre fonti grilline - ci sarebbe una via d'uscita: è quella del cosiddetto mezzo mandato visto che la legislatura è cominciata due anni fa.

Articolo tratto da la “Nuova Sardegna” del 26.06.2020

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Federico Marini
skype: federico1970ca



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