lunedì 22 giugno 2020

Domani il sì unanime al Piano casa, martedì 30 riprenderà lo scontro sul Ppr. L'urbanistica scalda il Consiglio



L'ennesima proroga del Piano casa, stavolta fino a dicembre, sarà approvata domani dal Consiglio regionale. Non dovrebbero esserci voti contrari, tutt'al più qualche astenuto fra i banchi delle opposizioni di centrosinistra ed M5s. È dal 2008 che il Piano va avanti di sei mesi in sei mesi e sempre nell'attesa che una legge regionale sull'edilizia rischia finalmente a metterlo a regime.

Sarà invece ben diverso il clima martedì 30 giugno, quando in aula comincerà la discussione su alcune correzioni volanti del Piano paesaggistico regionale. Fra otto giorni lo scontro sarà totale fra il centrodestra al governo e i partiti che fanno parte della minoranza. Su questo punto, molto controverso, l'accordo non è stato trovato neanche in commissione, nell'ultima due giorni a oltranza proprio sul Piano casa e dintorni.

Da una parte c'è la maggioranza, a cominciare dal capogruppo del Psd'Az, Franco Mula, che da sempre sostiene questa tesi: «Con l'interpretazione autentica del Ppr, che tra l'altro c'è stata sollecitata dall'Avvocatura dello Stato, una nostra controparte, per evitare che si blocchino i lavori sulla Sassari-Alghero, a settembre è attesa la sentenza del Tar, e quelli sull'Olbia-Arzachena». Per proseguire: «Con l'interpretazione autentica, quindi, non abbiano certo intenzione di dare il via libera al cemento nella fascia costiera e neanche in campagna».

L'opposizione è di tutt'altro avviso. «La storia delle strade è solo un marchingegno legislativo, che s'è inventato il centrodestra, per scardinare il Piano paesaggistico, far cadere un bel po' di vincoli ed evitare il confronto col ministero ai beni ambientali su gran parte delle norme di salvaguardia in vigore da 14 anni», ha replicato più volte Valter Piscedda del Pd, che fa parte della commissione urbanistica del Consiglio Con in più questo particolare non di poco conto: «A maggio la Corte costituzionale ha confermato che un Piano paesaggistico mai può essere depotenziato con una legge ordinaria. Quindi, siamo di fronte a un abuso».


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