mercoledì 17 marzo 2021

Sardegna bianca, l'assalto è iniziato La Regione alza i livelli di sicurezza


 


La Sardegna porta al massimo il livello di sicurezza: i controlli nei porti e negli aeroporti saranno serrati. L'obiettivo è evitare che le persone non in regola con le norme anti contagio possano girare indisturbate nell'Isola. Gli arrivi nell'unica zona bianca d'Italia stanno aumentando e la Regione, non potendo far fronte ai controlli con le sue sole forze, ha stretto un primo patto: insieme ai Forestali agiranno anche gli agenti delle Polizie locali dei Comuni e i Barracelli.

 L'accordo, fanno sapere dalla Regione, è stato raggiunto e dovrebbe essere ufficializzato con un provvedimento specifico del presidente Christian Solinas. Ma un primo giro di vite è già stato dato: chi si registrerà su Sardegna Sicura verrà tenuto sotto controllo dalle forze dell'ordine (che potranno verificare la veridicità delle informazioni dichiarate). Non solo, gli agenti della Polizia di Frontiera analizzeranno quanto riportato nelle autocertificazioni.

 La stretta. I timori erano fondati. Con la Sardegna unica regione “bianca”, e con restrizioni meno ferree, gli arrivi nei porti e aeroporti sardi stanno aumentando. L'interlocuzione con il Governo per far effettuare i controlli alla partenza sono stati avviati. Ma la Regione prova a difendersi in casa propria. E lo fa cercando alleati. I primi sono gli agenti delle Municipali dei vari Comuni, i Barracelli e i Forestali. Collaboreranno nelle verifiche su quei passeggeri che hanno dichiarato di dover fare il test antigenico entro le 48 ore dal loro arrivo nell'Isola. Un nervo scoperto, perché i controlli non sono semplici. Si tema la grande fuga: con persone che una volta giunte in Sardegna non si sottopongano al test nella speranza di superare la rete dei controlli.

 Il comitato. Il problema dei controlli è stato sollevato dalla Regione la scorsa settimana in una riunione con i prefetti sardi. «C'è la massima collaborazione», spiega il prefetto di Cagliari, Gianfranco Tomao. «Il tutto deve essere fatto seguendo le varie disposizioni che devono svolgere le diverse forze dell'ordine, con i loro compiti. Per ora non mi sono state rappresentante delle criticità. Ma l'argomento verrà affrontato nel prossimo comitato dell'ordine e della sicurezza

pubblica per valutare eventuali problematiche e nel caso su come intervenire». Comitato convocato per domani con altri punti all'ordine del giorno.

 Sardegna sicura. Intanto Regione e prefetture hanno preso alcuni impegni. Il primo è potenziare le informazioni raccolte con l'applicazione Sardegna sicura e inserite da chi arriva nell'Isola. Le dichiarazioni sull'aver fatto un tampone, sull'avvenuta vaccinazione o se effettuerà il test entro le 48 ore dall'arrivo potranno così essere verificate dalle forze dell'ordine. Ma ci saranno anche maggiori controlli anche sulle autocertificazioni: un compito assegnato agli agenti della Polizia di frontiera con verifiche. «L'impegno di tutti è notevole», prosegue Tomao. «Ma sarebbe un errore gravissimo pensare che nella zona bianca si possa fare tutto. Bisogna sempre evitare le situazioni a rischio e dunque rispettare le precauzioni di sempre: utilizzo delle mascherine, mantenere il distanziamento, evitare gli assembramenti e igienizzare le mani».

 Più lavoro. La prima settimana di controlli - da quando l'ordinanza sugli arrivi del presidente Solinas è entrata in vigore lo scorso 8 marzo – è andata bene. Non ci sono state particolari criticità e le operazioni in porti e aeroporti si sono svolte senza troppi disagi per i passeggeri. Chi arriva in Sardegna già vaccinato o con esito negativo del tampone molecolare (fatto almeno 48 ore prima della partenza) lo deve dichiarare e dimostrare con un documento. Gli altri hanno tre opzioni: effettuare il tampone antigenico rapidi nelle aree create da Regione e Ats in porti e aeroporti, fare il test entro 48 ore in una struttura pubblica o privata accreditata a proprie spese oppure effettuare la quarantena per dieci giorni. Con numeri bassi, i controlli erano più semplici. Con il passare dei giorni e con l'apertura del Governo agli spostamenti nelle seconde case, è iniziato l'assalto alla Sardegna. E le verifiche su chi arriva si sono fatte più complesse. Per questo il livello di sicurezza è stato innalzato e portato ai massimi livelli.

 

Matteo Vercelli

 

 

Articolo “Unione Sarda” del 17.03.2021

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Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

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