La Sardegna porta al massimo il livello di
sicurezza: i controlli nei porti e negli aeroporti saranno serrati. L'obiettivo è evitare che le persone non in regola con le norme anti contagio possano girare indisturbate nell'Isola. Gli arrivi nell'unica zona bianca d'Italia stanno aumentando e la
Regione, non potendo far fronte ai controlli con le sue sole forze, ha stretto
un primo patto: insieme ai Forestali agiranno anche gli agenti delle Polizie
locali dei Comuni e i Barracelli.
L'accordo, fanno sapere dalla Regione, è
stato raggiunto e dovrebbe essere ufficializzato con un provvedimento specifico
del presidente Christian Solinas. Ma un primo giro di vite è già stato dato: chi si registrerà su Sardegna Sicura verrà tenuto sotto controllo dalle forze dell'ordine (che potranno verificare la veridicità delle informazioni dichiarate). Non
solo, gli agenti della Polizia di Frontiera analizzeranno quanto riportato
nelle autocertificazioni.
La stretta. I
timori erano fondati. Con la Sardegna unica regione “bianca”, e con restrizioni
meno ferree, gli arrivi nei porti e aeroporti sardi
stanno aumentando. L'interlocuzione con il Governo per far effettuare i controlli alla
partenza sono stati avviati. Ma la Regione prova a difendersi in casa propria.
E lo fa cercando alleati. I primi sono gli agenti delle Municipali dei vari
Comuni, i Barracelli e i Forestali. Collaboreranno nelle verifiche su quei
passeggeri che hanno dichiarato di dover fare il test antigenico entro le 48
ore dal loro arrivo nell'Isola. Un nervo scoperto, perché i controlli non sono
semplici. Si tema la grande fuga: con persone che una volta giunte in Sardegna non si sottopongano al test
nella speranza di superare la rete dei controlli.
Il comitato. Il
problema dei controlli è stato sollevato dalla Regione la scorsa settimana in
una riunione con i prefetti sardi. «C'è la massima collaborazione», spiega il
prefetto di Cagliari, Gianfranco Tomao. «Il tutto deve essere fatto seguendo le
varie disposizioni che devono svolgere le diverse forze dell'ordine, con i loro
compiti. Per ora non mi sono state rappresentante delle criticità. Ma
l'argomento verrà affrontato nel prossimo comitato dell'ordine e della
sicurezza
pubblica per valutare eventuali problematiche
e nel caso su come intervenire». Comitato convocato per domani con altri punti all'ordine
del giorno.
Sardegna sicura. Intanto Regione e prefetture hanno preso alcuni impegni. Il primo è potenziare le informazioni raccolte con l'applicazione Sardegna sicura e inserite da chi arriva nell'Isola. Le dichiarazioni sull'aver fatto un tampone, sull'avvenuta vaccinazione o
se effettuerà il test entro le 48 ore dall'arrivo potranno così essere
verificate dalle forze dell'ordine. Ma ci saranno anche maggiori controlli anche sulle autocertificazioni: un compito assegnato agli agenti della
Polizia di frontiera con verifiche. «L'impegno di tutti è notevole», prosegue Tomao.
«Ma sarebbe un errore gravissimo pensare che nella zona bianca si possa fare
tutto. Bisogna sempre evitare le situazioni a rischio e dunque rispettare le
precauzioni di sempre: utilizzo delle mascherine, mantenere il distanziamento,
evitare gli assembramenti e igienizzare le mani».
Più lavoro. La
prima settimana di controlli - da quando l'ordinanza sugli arrivi del
presidente Solinas è entrata in vigore lo scorso 8 marzo – è andata bene. Non
ci sono state particolari criticità e le operazioni in porti e aeroporti si
sono svolte senza troppi disagi per i passeggeri. Chi
arriva in Sardegna già vaccinato o con esito negativo del tampone molecolare
(fatto almeno 48 ore prima della partenza) lo deve dichiarare e dimostrare con
un documento. Gli altri hanno tre opzioni: effettuare il tampone antigenico
rapidi nelle aree create da Regione e Ats in porti e aeroporti, fare il test entro 48 ore in una struttura pubblica o privata accreditata a
proprie spese oppure effettuare
la quarantena per dieci giorni. Con numeri bassi, i controlli erano più semplici. Con il passare dei giorni e con l'apertura del Governo agli spostamenti
nelle seconde case, è iniziato l'assalto alla Sardegna. E le verifiche su chi arriva si sono fatte più complesse. Per questo il livello di sicurezza è stato innalzato e portato ai massimi livelli.
Matteo Vercelli
Articolo “Unione Sarda” del 17.03.2021
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Federico Marini
marini.federico70@gmail.com
skype: federico1970ca
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