Eh no, non
è solo di Nuoro il problema. Anche altri comuni, governati dal centrodestra e
dal centrosinistra, aderiscono al circuito dei cosiddetti "comuni amici
della famiglia". Liberu ha messo in guardia tutti, avvisando che dietro
questa parvenza di sostegno alle politiche familiari in realtà ci sono associazioni della peggiore area oscurantista e bigotta,
negazionisti dei diritti al divorzio e all'interruzione di gravidanza,
avversari ossessivi delle unioni civili.
Liberu ha
chiesto a tutti i suoi consiglieri comunali di avversare questa avanzata
medievale, e già si vedono gli effetti stizziti a Nuoro e Fordongianus, in cui
i sindaci credono di poterci liquidare con un "non accettiamo
lezioni" e "questi consiglieri cercano solo visibilità" anziché
entrare nel merito della grave adesione.
Gli
amministratori di sinistra di tutta la Sardegna preferiscono restare in un
imbarazzato silenzio.
Inclusi quelli e quelle che all'occasione si arcobalenano e mettono la cintura
nera di diritti civili. Anche quelli e quelle che dicono di essere di sinistra
e che contro bigottismo, deliri destrorsi e omofobia si fanno partigiani tutti
i giorni, perché odiano gli indifferenti.
Ma
oggi stanno zitti. E zitte. Fanno finta di nulla. E lo sapete perché? Perché
questa vergogna è bipartisan. E se provano a muovere un dito i loro colleghi di
destra gli rinfacciano subito che gli accordi con questa gente furono presi già
da anni da amministrazioni di sinistra e che i contatti stretti c'erano già ai
tempi della giunta Pigliaru. Allora meglio tutti zitti e fare finta di nulla.
E va bene,
continuate a fare finta di nulla, a non opporvi per ordine di scuderia. Ma nel silenzio della vostra indifferenza abbiate la decenza
di vergognarvi. Vi saluto con un passaggio dell'articolo dell'Unione
Sarda di oggi. Chiedetevi se vi sembra normale, se ci possono essere
giustificazioni per gente che si definisce laica e di sinistra, per collaborare
a delicate politiche sociali con questo tipo di persone.
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