Con un boom dei contagi da coronavirus,
destinati ancora a salire nei prossimi giorni, terapie intensive e reparti
ordinari sempre più pieni, l'Italia
tra zone rosse e arancioni rafforzate si scopre ogni giorno più assediata dall'epidemia, mentre i morti viaggiano verso i 100 mila e i casi totali sono quasi 3
milioni. Il primo Dpcm di Mario Draghi, che sarà in vigore da sabato, viene
considerato a Palazzo Chigi adeguato ad affrontare la risalita dei contagi, soprattutto
perché dà agli amministratori gli strumenti per intervenire in maniera mirata e
rapida laddove necessario, con la chiusura delle scuole e con altre zone
"scure" locali.
Il monitoraggio delle varianti resta comunque
costante e il governo concentra la sua attenzione – con riunioni in programma
già nei prossimi giorni - in particolare sulla scuola, dove nelle ultime
settimane sono esplosi i casi, e sui trasporti, da sempre possibile luogo di
contagio. Se la crescita della curva non si arrestasse, ipotizza già qualcuno
tra i ministri, potrebbero rendersi necessarie nuove misure
come un anticipo del coprifuoco
rispetto alle 22 o di una stretta ulteriore su weekend e spostamenti.
L'esecutivo, che da aprile potrebbe
abbandonare lo strumento del dpcm e varare un decreto legge per le misure anti contagio,
intende intanto valutare l'efficacia del dpcm firmato martedì, a partire dallo
stop alle lezioni nelle aree a più alto contagio, i cui effetti si vedranno non
prima di una settimana-dieci giorni. L'obiettivo
principale è poi accelerare nella campagna vaccinale di massa, resa più difficile dalla corsa
dell'epidemia – lo scenario peggiore contemplato dagli esperti - in questo
senso un'Italia quasi tutta rossa sarebbe di aiuto nell'efficacia della somministrazione.
Oggi il ministero della Salute dopo il
monitoraggio settimanale - relativo a dati già superati - stringerà le misure
su diverse regioni, tra cui la Lombardia,
che ha proclamato da mezzanotte l'arancione scuro e ha registrato oltre 5 mila tamponi positivi in 24 ore. In
bilico anche Campania, Emilia Romagna e Abruzzo, che potrebbero aggiungersi in
rosso a Molise e Basilicata. Calabria – che chiuderà tutte le scuole -, Friuli
Venezia Giulia e Veneto vanno verso l'arancione, mentre il Lazio resta fino
all'ultimo tra giallo e arancione. Nelle Marche, dove già Ancona è zona rossa,
da sabato stretta a Macerata. Si attendono le mosse dei nuovi vertici della struttura
emergenziale, il commissario Francesco Figliuolo e il capo della Protezione
civile Fabrizio Curcio, che incontreranno le Regioni assieme ai ministri
Roberto Speranza (Salute) e Mariastella Gelmini (Autonomie).
La gestione della pandemia d'ora in poi
sarà sul modello della Protezione civile, ovvero territoriale e tempestiva, secondo
quanto emerso dal vertice di ieri con le autorità sanitarie. Dal territorio le
notizie e i dati sembrano indicare che si sta inseguendo il virus, trainato
dalle varianti, in primis quella inglese, invece di anticiparlo, e che la terza
ondata è in pieno corso. Il bollettino quotidiano del ministero della Salute
dice che in 24 ore i test positivi sono stati quasi 23 mila, un
livello mai toccato da gennaio, duemila più di mercoledì, nonostante meno tamponi. Le vittime sono ancora 339, ma a preoccupare sono i 232 nuovi ingressi in
terapia intensiva.
Articolo “Unione Sarda” del 05.03.2021
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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