martedì 2 marzo 2021

Eugenio Pacelli (Pio XII): il papa accusato di filonazismo.


 


(02 Marzo1939) Il cardinale Eugenio Pacelli è eletto Papa nel giorno del suo 63esimo compleanno. Pacelli sceglie il nome di Pio XII, e il suo pontificato sarà tra i più controversi della storia della Chiesa, per il suo atteggiamento elusivo rispetto al dramma dell’Olocausto, e per l’assenza di una sua diretta iniziativa a impedire le deportazioni degli Ebrei nei campi di concentramento.

 Figlio dell'avvocato Filippo Pacelli, studiò filosofia nell'università Gregoriana, si laureò in teologia e fu ordinato sacerdote il 2 aprile 1899. Entrò nel 1901 al servizio della Santa Sede nella congregazione degli Affari Straordinari, di cui fu prima sottosegretario (1911-14) e poi segretario (1914-17). Insegnò diritto canonico all'ateneo del Seminario romano e all'Accademia dei nobili ecclesiastici. Nel 1917 fu nominato nunzio in Baviera e consacrato arcivescovo. Assolse varie missioni in Germania, specie a Monaco nel 1919, e nel 1920 fu nominato primo nunzio a Berlino. Durante il suo periodo in Germania, fu impressionato dalla violenza dei rivoluzionari spartachisti, e forse furono proprio questi fatti a portarlo verso una decisa e ferma opposizione al comunismo. Secondo alcuni studiosi, uno spartachista arrivò persino a puntargli una pistola alla tempia.

 Nel 1963, in seguito alla rappresentazione della pièce teatrale Il Vicario, iniziata una polemica nei confronti dello stesso Pio XII, accusato, come abbiamo già scritto, di non essersi adeguatamente adoperato nella difesa degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, fino al punto di essere definito "Il papa di Hitler". Tuttavia, in base a numerosi documenti storici, sembra che Pio XII abbia salvato più di 11. 000 ebrei. Allo stesso tempo, tuttavia, fu dimostrato che il Vaticano aiutò la fuga dall'Europa di numerosi criminali nazisti soprattutto dal porto di Genova. Sotto quest'aspetto si è certi del coinvolgimento di alcuni alti funzionari del Vaticano, ma non dello stesso Papa.

 Neutrale durante il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, dovette fronteggiare la nascita della guerra fredda e della divisione del mondo in due blocchi contrapposti. Pio XIX non si mantenne sopra le parti ma si schierò decisamente contro il comunismo.

 Nelle elezioni politiche italiane del 1948 si schierò con determinazione a favore della Democrazia Cristiana, favorendone la vittoria, e appoggerà sempre con slancio questo partito anche se non condivise alcune scelte di Alcide De Gasperi, tra cui il rifiuto di quest'ultimo di collaborare con i partiti di destra. De Gasperi rifiutò la collaborazione con gli ex fascisti (la cosa avrebbe comportato una sicura guerra civile) e Pio XII, offeso, per diverso tempo si rifiutò di ricevere lui e la sua famiglia. Nello stesso 1949, con un atto clamoroso a livello mondiale, scomunicò i cristiani che si dichiaravano comunisti e, in seguito alle persecuzioni dei cristiani nell'Europa dell'Est, i capi di governo di quegli Stati.

 



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