mercoledì 5 maggio 2021

L'isola resta arancione il giallo arriverà solo il 17.


 


 

La seconda settimana consecutiva in zona arancione non sarà abbuonata alla Sardegna. Per ora non ci sono certezze, ma dalle indiscrezioni sembra difficile che i dati che saranno analizzati venerdì possano stravolgere le previsioni.

 

Niente abbuono. Anche dal 10 al 16 maggio il colore rimarrà quindi lo stesso: l'arancione. Un ripensamento in corsa del ministero della salute dovrebbe essere improbabile. C'è stato in passato, ma stavolta è difficile che si possa ripetere: l'Istituto superiore di sanità avrebbe posto un veto insuperabile. Il giallo, invece, dovrebbe scattare da lunedì 17. Però tutto dipenderà dal prossimo verdetto - sarà venerdì pomeriggio - del Comitato tecnico scientifico nazionale sull'andamento dei contagi.

 

Gli ultimi numeri del bollettino regionale fanno ben sperare: il giallo è sempre più vicino, ma non sarà da subito. In ogni caso, nel confronto dell'altra sera durante la commissione salute della conferenza Stato-Regioni, l'assessore alla sanità, Mario Nieddu, ha insistito nella richiesta: «Va cambiato, comunque, il criterio dei colori. Soprattutto nella parte in cui il calcolo è legato ad alcuni indici, così com'è non va. È troppo restrittivo». In queste ultime settimane, sempre secondo la ricostruzione di Nieddu, la Sardegna è stata penalizzata.

 

«Pur avendo da tempo numeri da zona gialla - le sue parole in videoconferenza – è finita in arancione prima, rosso poi e di nuovo in arancione per quasi due mesi». È uno squilibrio evidente, ha ribadito. Non solo: se quest'altalena di colori, nonostante una realtà ben diversa, si dovesse ripetere da giugno in poi, potrebbe avere effetti devastanti in piena stagione turistica. Così la Sardegna ha rilanciato questa proposta: «Il sistema dei colori va corretto al più presto».

 

La proposta. Sostenuto da altri assessori regionali, Nieddu ha ottenuto che l'argomento sia messo all'ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Regioni, alla presenza dei ministri Roberto Speranza (salute) e Maria Stella Gelmini (affari regionali). Ma quale potrebbe essere il contenuto della proposta? I colori non dovrebbero essere più Regione per Regione, ma molto più ristretti: comunali o, al massimo, intercomunali.

 

La spiegazione della richiesta potrebbe essere sintetizzata così: gli eventuali futuri singoli focolai non dovranno essere caricati su un'intera Regione, ma confinati solo in quei territori dove sono stati riscontrati. Per essere ancora più chiari: le zone rosse o arancioni dovranno essere circoscritte. Tra l'altro questa colorazione territoriale avrebbe l'effetto di aumentare i controlli in particolare nelle località turistiche, le più affollate d'estate.

 

Tutti questi Comuni, infatti, vorranno evitare il rischio di essere chiusi per un improvviso focolaio, mentre altri – semmai distanti appena una cinquantina di chilometri - continuerebbero a rimanere con bar e ristoranti aperti. Dunque, ancora in estrema sintesi, i colori territoriali finirebbero per scatenare una sorta di sana concorrenza fra gli stessi Comuni in nome della sicurezza. Nei prossimi giorni, dopo il confronto col Governo, si capirà quando e come la proposta dell'assessore Nieddu potrà trovare spazio fra gli esperti del Comitato scientifico nazionale.

 

Coprifuoco. Non va neanche dimenticato che a metà mese, come deciso a suo tempo dallo stesso Governo, dovrà essere affrontato anche un altro problema: l'orario del cosiddetto coprifuoco. L'ipotesi è che da giugno in poi sia spostato avanti di un'ora: non più dalle 22 alle 5, ma scatterebbe dalle 23. «Sono ragionevolmente fiducioso che la misura in tempi brevi possa essere rivista favorevolmente», ha dichiarato il ministro del turismo, Massimo Garavaglia. «Siamo tutti d'accordo che il coprifuoco debba essere superato e stiamo lavorando per andare oltre il prima possibile, grazie anche a una campagna di vaccini che finalmente ha segnato 500 mila dosi al giorno», gli ha fatto eco il ministro degli esteri, Luigi Di Maio. (ua)

 

Articolo “Unione Sarda” del 05.05.2021

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Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

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