mercoledì 12 maggio 2021

È terrorista chi difende la propria casa? Di Giovanni Maria - Mimmia Fresu.


 


Premessa: se il termine terrorista, nella sua attuale accezione, fosse stato in uso anche prima del XIX/XX secolo, la stampa occidentale avrebbe identificato come terroristi anche gli indiani d'America, i Nativi, che resistevano al loro sterminio e alla rapina della loro terra da parte degli invasori europei.

 

Scrive la stampa occidentale a proposito delle proteste dei palestinesi a Gerusalemme e dei violenti scontri: “oltre 300 feriti e tre terroristi uccisi nella guerra delle -case contese-.“ Primo, sono civili uccisi mentre si difendevano dall'ennesima occupazione, non terroristi; Secondo, non sono “case contese”, sono case e terra occupate dall’espansionismo imperialista sioniosta; territorio e case strappate ai palestinesi dai coloni ebrei protetti dall’esercito israeliano che ai sassi dei palestinesi e i poco più che razzi pirotecnici di Hamas, lancia bombe e missili sulla popolazione di Gaza (20 morti di cui 9 bambini), in nome di un diritto che non hanno; diritto proprietario di Israele che non esiste.

 

Apprezzabile la, cerchiobottista, dichiarazione dell’Ue: “Inaccettabili i lanci contro popolazioni civili”. L'apprezzamento è per la tempestiva presa di posizione occidentale perché, in passato, anche fino al 2019, ogni volta che Israele ha distrutto città, scuole ed ospedali palestinesi, per una dichiarazione di cessate il fuoco, da parte dell’Onu, ad esempio, occorreva aver superato il battente minimo di qualche centinaio di palestinesi uccisi. Non civili uccisi, per la stampa occidentale, terroristi, manco a dirlo.

 

Giovanni Maria – Mimmia Fresu.

Giornalista pubblicista. Consulente politiche sociali e immigrazione.

 

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