venerdì 7 maggio 2021

False dichiarazioni al pm, inviti a comparire in arrivo.


 

Arriva una nuova sequenza di iscrizioni al registro degli indagati nell'inchiesta giudiziaria sul pranzo del 7 aprile a Sardara: chiusa la serie di audizioni dei testimoni, fra i quali tutti quelli che hanno partecipato al banchetto o si trovavano il pomeriggio di quel giorno all'hotel Nuove Terme, il pm Giangiacomo Pilia si prepara a contestare l'accusa di false dichiarazioni al pubblico ministero a una buona parte delle persone sentite nel corso di tre settimane di

esami.

 

Nomi e circostanze non sono stati ancora formalizzati, si parla di una quindicina di persone i cui racconti, incrociati con altri e con quanto accertato dalla Guardia di Finanza, si sono dimostrati palesemente falsi o poco convincenti. Agli indagati verrà notificato un invito a comparire e a nominare un difensore, quindi l'esame verrà ripetuto stavolta non più nella veste di testimone e quindi senza l'obbligo di rispondere e di dire la verità.

 

Le persone chiamate in Procura potranno anche ritrattare quanto riferito in audizione e cambiare versione per evitare di finire in tribunale nelle vesti di imputato. Il nuovo passo dell'inchiesta verrà compiuto a breve, non appena l'ufficio del pm Pilia avrà concluso il lavoro di approfondimento sui verbali d'esame testimoniale raccolti nelle ultime settimane.

 

Altri nomi di testimoni potrebbero saltare fuori dalla nuova tornata di interrogatori, che riguarderà certamente anche i cinque commensali di Sardara indagati per peculato - in un caso anche per omissione di atti d'ufficio - che riceveranno a breve l'invito a comparire. Nel frattempo va verso la conclusione la fase delle acquisizioni documentali: le Fiamme Gialle hanno chiesto alla direzione generale della presidenza della Regione una serie di atti riferiti ai rapporti tra l'ente pubblico e la società che gestisce l'impianto termale di Sardara e il Comune di Sardara.

 

L'attenzione della Procura è rivolta soprattutto sui contributi europei destinati al progetto di ampliamento delle strutture termali e alberghiere, alle autorizzazioni paesaggistiche e agli accreditamenti sanitari per la somministrazione delle cure termali. L'obbiettivo resta quello di chiarire il perché del banchetto del 7 aprile, la ragione di alcune presenze istituzionali e gli eventuali interessi che graviterebbero sul progetto di sviluppo delle Nuove Terme. Su questi aspetti i testimoni sentiti al terzo piano del palazzo di giustizia hanno tenuto le bocche cucite, così come è rimasta in parte sotto traccia l'origine della decisione di chiamare a Sardara una quarantina di persone malgrado i divieti della zona arancione. (m.l)

 

Articolo “La Nuova Sardegna” del 05.05.2021

-----------------

Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

skype: federico1970ca

 

 


Nessun commento:

Posta un commento