Arriva una nuova sequenza di iscrizioni al
registro degli indagati nell'inchiesta giudiziaria sul pranzo del 7 aprile a
Sardara: chiusa la serie di audizioni dei testimoni, fra i quali tutti quelli che
hanno partecipato al banchetto o si trovavano il pomeriggio di quel giorno
all'hotel Nuove Terme, il pm Giangiacomo Pilia si prepara a contestare l'accusa di false dichiarazioni al pubblico ministero a una buona parte delle persone sentite nel corso di tre
settimane di
esami.
Nomi e circostanze non sono stati ancora
formalizzati, si parla di una quindicina di persone i cui racconti, incrociati
con altri e con quanto accertato dalla Guardia di Finanza, si sono dimostrati palesemente
falsi o poco convincenti. Agli indagati verrà notificato un invito
a comparire e a nominare un difensore, quindi l'esame verrà ripetuto stavolta
non più nella veste di testimone e quindi senza l'obbligo di rispondere e di dire
la verità.
Le persone chiamate in Procura potranno
anche ritrattare quanto riferito in audizione e cambiare versione per evitare
di finire in tribunale nelle vesti di imputato. Il nuovo
passo dell'inchiesta verrà compiuto a breve, non appena
l'ufficio del pm Pilia avrà concluso il lavoro di approfondimento sui verbali
d'esame testimoniale raccolti nelle ultime settimane.
Altri nomi di testimoni potrebbero saltare
fuori dalla nuova tornata di interrogatori, che riguarderà certamente anche i cinque
commensali di Sardara indagati per peculato - in un caso anche per omissione di
atti d'ufficio - che riceveranno a breve l'invito a comparire. Nel frattempo va verso la conclusione la fase delle acquisizioni
documentali: le Fiamme Gialle hanno chiesto alla direzione
generale della presidenza della Regione una serie di atti riferiti ai rapporti
tra l'ente pubblico e la società che gestisce l'impianto termale di Sardara e
il Comune di Sardara.
L'attenzione della Procura è rivolta
soprattutto sui contributi europei destinati al progetto di ampliamento delle
strutture termali e
alberghiere, alle autorizzazioni paesaggistiche e agli
accreditamenti sanitari per la somministrazione delle cure termali.
L'obbiettivo resta quello di chiarire il perché del banchetto del 7 aprile, la
ragione di alcune presenze istituzionali e gli eventuali interessi che
graviterebbero sul progetto di sviluppo delle Nuove Terme. Su questi aspetti i testimoni sentiti al terzo piano del palazzo di
giustizia hanno tenuto le bocche cucite, così
come è rimasta in parte sotto traccia l'origine della decisione di chiamare a
Sardara una quarantina di persone malgrado i divieti della zona arancione.
(m.l)
Articolo “La Nuova Sardegna” del 05.05.2021
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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