Ieri è
venuta in ufficio una donna che aveva estremo bisogno di soldi, doveva
richiedere il reddito di cittadinanza. Però non aveva
la carta d’identità. Per poter fare qualunque cosa è necessaria la carta
d’identità; ma lei l’aveva smarrita a marzo dell’anno scorso e tra tutti gli
effetti collaterali della pandemia (zone rosse, chiusure degli uffici pubblici)
non era ancora riuscita a rinnovarla.
Le
hanno dato un appuntamento tra due mesi. Due mesi per una persona in
difficoltà, più un mese all’incirca per far partire il reddito di cittadinanza
sono troppi. Questo fatidico appuntamento ha dovuto prenderlo recandosi alle
poste che si sono collegate con il sito del ministero e tutto questo passaggio
per prendere un fottuto appuntamento nel suo comune di residenza, dietro casa
sua. In questo processo di dematerializzazione e
sparizione degli uffici pubblici tu non sei più una persona particolare con dei
bisogni particolari e nel silenzio sparisci.
Telefono al
comune.
-“voglio
parlare con i servizi sociali”… “telefono dal caaf, c’è qui in ufficio una
persona che ha estremo bisogno di fare richiesta del reddito di cittadinanza e
abbiamo necessità di rinnovare subito la sua carta d’identità”
-“ma questo
è un problema dell’anagrafe…”
-“no,
questo è un problema tuo che adesso stiamo cercando di risolvere. Noi lavoriamo
da sempre, senza nessuna interruzione, pronti a farci carico di qualunque
problema delle persone anche non “nostro” ma esigo massima collaborazione, mi
passi il responsabile dell’ufficio anagrafe”.
A questo
punto ero già estremamente alterata.
-“Domattina
alle 8.30 abbiamo necessità di un appuntamento per questa persona, ha il
diritto di poter rinnovare la sua carta d’identità, lei capisce che due mesi
sono troppi per una persona indigente?”
-“mi scusi, (voce timida e sincera dall’altro capo) ma cosa
significa indigente? Che non può venire in ufficio di persona?
…AAhhhh
allora sono io che vivo nel secolo scorso, uso parole desuete e mi sono
dimenticata che nel frattempo è stata abolita la povertà! Tralascio gli scambi
di battute che sono seguiti. Carta d’identità
rinnovata.
Francesca
Ziccheddu.
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