giovedì 6 maggio 2021

Identità negata. Di Francesca Ziccheddu.


 

Ieri è venuta in ufficio una donna che aveva estremo bisogno di soldi, doveva richiedere il reddito di cittadinanza. Però non aveva la carta d’identità. Per poter fare qualunque cosa è necessaria la carta d’identità; ma lei l’aveva smarrita a marzo dell’anno scorso e tra tutti gli effetti collaterali della pandemia (zone rosse, chiusure degli uffici pubblici) non era ancora riuscita a rinnovarla.

 

Le hanno dato un appuntamento tra due mesi. Due mesi per una persona in difficoltà, più un mese all’incirca per far partire il reddito di cittadinanza sono troppi. Questo fatidico appuntamento ha dovuto prenderlo recandosi alle poste che si sono collegate con il sito del ministero e tutto questo passaggio per prendere un fottuto appuntamento nel suo comune di residenza, dietro casa sua. In questo processo di dematerializzazione e sparizione degli uffici pubblici tu non sei più una persona particolare con dei bisogni particolari e nel silenzio sparisci.

 

Telefono al comune.

-“voglio parlare con i servizi sociali”… “telefono dal caaf, c’è qui in ufficio una persona che ha estremo bisogno di fare richiesta del reddito di cittadinanza e abbiamo necessità di rinnovare subito la sua carta d’identità”

-“ma questo è un problema dell’anagrafe…”

-“no, questo è un problema tuo che adesso stiamo cercando di risolvere. Noi lavoriamo da sempre, senza nessuna interruzione, pronti a farci carico di qualunque problema delle persone anche non “nostro” ma esigo massima collaborazione, mi passi il responsabile dell’ufficio anagrafe”.

 

A questo punto ero già estremamente alterata.

-“Domattina alle 8.30 abbiamo necessità di un appuntamento per questa persona, ha il diritto di poter rinnovare la sua carta d’identità, lei capisce che due mesi sono troppi per una persona indigente?”

-“mi scusi, (voce timida e sincera dall’altro capo) ma cosa significa indigente? Che non può venire in ufficio di persona?

…AAhhhh allora sono io che vivo nel secolo scorso, uso parole desuete e mi sono dimenticata che nel frattempo è stata abolita la povertà! Tralascio gli scambi di battute che sono seguiti. Carta d’identità rinnovata.

 

Francesca Ziccheddu.

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