«Pressioni continue». «Macché, inadeguata
al ruolo». Era cominciata così, martedì sera in aula, la bagarre tra
l'assessora sardista Paola Piroddi e il consigliere Udc (ex Psd'Az), Antonello
Angioni che aveva poi accusato la rivale di averlo querelato. Ieri l'intervento
diretto del sindaco Paolo Truzzu, che ha ritirato il mandato dalle mani dell'ormai
ex responsabile del Verde e della Cultura tenendo per sé le deleghe. Lei però avverte: «Hanno sbagliato, saranno dolori».
Arrabbiata per la cacciata dalla Giunta,
l'ex assessora annuncia battaglia. Per
nulla intenzionata a concludere anticipatamente il suo mandato «per aver cercato di rimettere
ordine alla politica non adeguata
degli spazi comunali messi a disposizione delle associazioni». Il riferimento alle «pressioni per l'affidamento di alcuni locali della Mem», è esplicito.
Così pure il cosiddetto caso-Atlantide,
l'associazione assegnataria di un contributo comunale di circa 21mila euro che Piroddi aveva
fondato. «Ma lasciata quando presi gli incarichi pubblici», fu allora la sua replica all'opposizione di centrosinistra che
faceva le pulci al bando del 2020.
La convocazione Sono le 8,57 del mattino
quando il telefono dell'assessora Piroddi squilla. Lei, in divisa sportiva, si
sta recando nel parco di Terramaini per incontrare gli animalisti. Deve fare
dietro front. Il sindaco Paolo Truzzu la convoca con
urgenza a Palazzo
Bacaredda. L'annuncio di querela contro Angioni è davvero troppo. «Il
sindaco mi ha detto che non avrei dovuto rivolgermi a un avvocato, la mia però
è stata una lettera privata al consigliere», assicura Paola Piroddi. Diventata
pubblica davanti all'assemblea di via Roma e politica nel momento in cui è
uscita da Palazzo Bacaredda per arrivare al Palazzo di Giustizia.
La decisione. Per
il sindaco, che dovrà ora pensare alla sostituzione e forse al rimpasto in
Giunta, la contrapposizione tra i due amministratori doveva essere risolta in altro
modo. Gli scenari che potrebbero aprirsi sono
molteplici. Il toto
Giunta è aperto. Sarà ancora il Psd'Az ad avere
l'assessorato vacante? Sarà ancora una donna a guidarlo nel nome delle quote
rosa? Oppure l'Udc avrà campo libero? Giorgio Oppi rivendica da tempo un posto
in Giunta. Il segretario cittadino Andrea Floris è tra i papabili.
Gli equilibri a cui è chiamato Truzzu sono
una matassa difficile
da sbrogliare. Sacrificare i suoi uomini di fiducia (Guarracino
e Mereu) per salvare l'esecutivo? In discussione è anche la guida delle
Attività produttive, Alessandro Sorgia. Che commenta: «Con Paola Piroddi ho
lavorato benissimo, non entro in questioni che sono meno politiche e più
personali come quelle fra Piroddi e Angioni. Rischio per il mio posto in
Giunta? Guardi, vivo del mio lavoro, mi dedicherei di più alla mia
professione». Come dire: decida il sindaco.
«Abbiamo appena chiuso la Giunta, no, non
abbiamo parlato di Piroddi, io non l'ho neppure sentita», racconta al telefono
l'assessora sardista ai Lavori pubblici, Gabriella Deidda. Tra le due donne del
Psd'Az non c'è mai stato feeling. Il consigliere Marcello Polastri, fedelissimo
di Paola Piroddi, dice: «Parlerò in Aula, dove avevo anticipato le avvisaglie
di questo terremoto e i suoi risvolti legali per il resto della consiliatura,
il sindaco non potrà sbagliare le sue mosse».
L'opposizione. E mentre Piroddi affida ai social il suo sfogo e ringrazia «i cittadini onesti», l'opposizione accusa: «L'amministrazione Truzzu si sta concentrando troppo sugli equilibri di potere interni e poco sulla città. La revoca delle deleghe alla Cultura è solo la punta dell'iceberg delle beghe interne alla maggioranza», avvertono i progressisti Giulia Andreozzi, Marco Benucci, Francesca Ghirra, Matteo Massa, Francesca Mulas e Anna Puddu. «Il sindaco ha il dovere di ricomporre i cocci della coalizione e restituire alla città la cura e l'attenzione che merita. L'alternativa è andare a casa».
Andrea Piras
Articolo “Unione Sarda” del 28.05.2021
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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