giovedì 26 novembre 2020

Tunnel sottomarino in via Roma «Analisi e certezze: così si può fare»


 


 

«Prima di avviare la progettazione di un tunnel sottomarino di fronte a via Roma bisogna comprendere da subito quali sono gli effetti che si vogliono ottenere sulla mobilità dell'intera area vasta».

L'esperto di trasporti Gianfranco Fancello, professore di ingegneria dei trasporti nell'ateneo cagliaritano, dice la sua sulla realizzazione dell'infrastruttura che eliminerebbe le auto tra la darsena e Palazzo Bacaredda cambiando radicalmente l'identità del tessuto urbano.

 

Il tunnel in mare, che secondo alcuni esperti e la giunta comunale è il miglior candidato a sostituire il vecchio progetto che prevedeva di scavare sotto via Roma, partirebbe da viale Colombo per sfociare nei pressi dell'inizio del Molo di Ponente. E d'altronde progetti simili sono presi in considerazione in diverse parti del mondo: a gennaio ad esempio partiranno i lavori del nuovo tunnel sottomarino che collegherà Germania e Danimarca.

 

Analisi dettagliata. Fancello però avverte: è necessaria un'analisi di sistema senza tralasciare nessun aspetto legato alla mobilità o alle nuove dinamiche che si svilupperebbero lungo le strade di accesso al tunnel: «Un'opera di questa portata avrà un impatto sulla città e sull'hinterland – dice -. Non prevedere uno studio approfondito, paradossalmente, potrebbe portare a un aumento del traffico in centro e nelle zone periferiche in cui sarà richiamato il traffico generato da chi vorrà percorrere il nuovo tracciato per accorciare i tempi di percorrenza».

 

Le domande. Per evitare i rischi bisogna dunque rispondere a diversi interrogativi che Fancello elenca con precisione: «Come si connetterà questa nuova infrastruttura con l'asse mediano? Quali saranno le dinamiche legate al traffico proveniente dalla 130 o dalla 131? Quali gli impatti sul quartiere di Sant'Avendrace interessato da una valida riqualificazione? E la lista può continuare». Per il professore nuorese i tempi per ragionare sul futuro della mobilità cittadina ci sono: «La città metropolitana sta per varare il Piano urbano della mobilità sostenibile. È l'occasione per capire come il nuovo tunnel si dovrà inserire nel contesto urbano».

 

L'urbanista. L'ecosistema cittadino è l'aspetto più importante da prendere in considerazione anche secondo Francesco Atzeri, progettista e urbanista cagliaritano. «Serve uno studio costi-benefici per capire se valga la pena - spiega -. Non dobbiamo prendere in considerazione solo la probabile diminuzione del traffico. Ci sono tante variabili che coinvolgono anche l'ambiente marino».

 

Centro città, porto e potenziali effetti sulle correnti sono poi elementi che coinvolgono decine di amministrazioni pubbliche. Per questo è necessario un confronto fra tutti gli attori sulla scena: «Non ci si può avventurare verso una valutazione di impatto ambientale senza aver calcolato tutto sino al minimo dettaglio», ribadisce. E il dialogo non può prescindere dall'idea di città del futuro che si vuole realizzare: «Occorre sapere cosa si vorrà fare di un centro storico cambiato: avremo una passeggiata sul mare e dobbiamo sapere in anticipo come farla vivere. Senza le idee chiare è meglio puntare su altre soluzioni».

 

Matteo Mascia

 

Articolo tratto da L’Unione sarda del 26 Novembre 2020

 

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Federico Marini

marini.federico70@gmail.com

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