«Prima di avviare la progettazione di un
tunnel sottomarino di fronte a via Roma bisogna
comprendere da subito quali sono gli effetti che si vogliono ottenere sulla mobilità dell'intera
area vasta».
L'esperto di trasporti Gianfranco
Fancello, professore di ingegneria dei trasporti nell'ateneo cagliaritano, dice
la sua sulla realizzazione dell'infrastruttura che eliminerebbe le auto tra la
darsena e Palazzo Bacaredda cambiando radicalmente l'identità del tessuto
urbano.
Il tunnel in mare, che secondo alcuni
esperti e la giunta comunale è il miglior candidato a sostituire il vecchio
progetto che prevedeva di scavare sotto via Roma, partirebbe da viale Colombo per sfociare nei pressi dell'inizio del Molo di Ponente. E
d'altronde progetti simili sono presi in considerazione in diverse parti del
mondo: a gennaio ad esempio partiranno i lavori del nuovo tunnel sottomarino
che collegherà Germania e Danimarca.
Analisi dettagliata. Fancello però avverte: è necessaria
un'analisi di sistema senza tralasciare nessun aspetto legato
alla mobilità o alle nuove dinamiche che si svilupperebbero lungo le strade di
accesso al tunnel: «Un'opera di questa portata avrà un impatto sulla città e
sull'hinterland – dice -. Non prevedere uno studio approfondito,
paradossalmente, potrebbe portare a un aumento del traffico in centro e nelle
zone periferiche in cui sarà richiamato il traffico generato da chi vorrà
percorrere il nuovo tracciato per accorciare i tempi di percorrenza».
Le domande. Per evitare i rischi bisogna
dunque rispondere a diversi interrogativi che Fancello elenca con precisione: «Come si connetterà questa nuova infrastruttura con l'asse mediano? Quali saranno le dinamiche legate al traffico proveniente dalla 130 o dalla
131? Quali gli impatti sul quartiere di Sant'Avendrace interessato da una valida riqualificazione? E la lista può
continuare». Per il professore nuorese i tempi per ragionare sul futuro della mobilità cittadina ci sono: «La città metropolitana sta per
varare il Piano urbano della mobilità sostenibile. È l'occasione per capire come il nuovo tunnel si dovrà inserire nel contesto urbano».
L'urbanista. L'ecosistema
cittadino è l'aspetto più importante da prendere in considerazione anche
secondo Francesco Atzeri, progettista e urbanista cagliaritano. «Serve uno
studio costi-benefici per capire se valga la pena - spiega -. Non dobbiamo prendere in considerazione solo la probabile diminuzione del traffico. Ci sono tante variabili che coinvolgono anche l'ambiente marino».
Centro città, porto e potenziali effetti
sulle correnti sono poi elementi che coinvolgono decine di amministrazioni
pubbliche. Per questo è necessario un confronto fra tutti gli attori sulla
scena: «Non ci si può avventurare verso una valutazione
di impatto ambientale senza aver calcolato tutto sino al minimo dettaglio», ribadisce. E il dialogo non può prescindere dall'idea di città del futuro
che si vuole realizzare: «Occorre sapere cosa si vorrà fare di un centro
storico cambiato: avremo una passeggiata sul mare e dobbiamo sapere in anticipo
come farla vivere. Senza le idee chiare è meglio puntare su altre soluzioni».
Matteo Mascia
Articolo tratto da
L’Unione sarda del 26 Novembre 2020
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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