I contagi giornalieri viaggiano sempre sopra
quota quattrocento (in una settimana l'aumento è del 17,4%), aumentano i ricoverati, la Sardegna piange diverse vittime, due quelle
registrate nel bollettino di ieri, ma ce ne sono altre, tra queste un 49enne di Silanus.
Allarme al Brotzu Il pronto soccorso del Brotzu è stato chiuso ieri pomeriggio «a causa dei numerosi casi Covid-19 presenti... per
effettuare una sanificazione
disinfezione biocontaminazione straordinaria». Così ha deciso la direttrice medica del presidio
Marinella Spissu con una comunicazione
agli addetti ai lavori. E in serata dall'Azienda si viene a sapere che tra Obi (osservazione
breve intensiva) e la terapia intensiva allestita al terzo piano del presidio ci sono ben 21 pazienti Covid.
La denuncia. Dice
Diego Murracino, dirigente regionale del sindacato delle professioni sanitarie Nursing Up: «Abbiamo denunciato la situazione esplosiva che si sta vivendo nel pronto
soccorso del Brotzu, e chiesto un'ispezione allo Spreasal e ai carabinieri del Nas per valutare la sicurezza dei lavoratori e dei malati». Il Brotzu, «nel piano sanitario di
gestione della pandemia, deve restare Covid free, come ha anche dichiarato sulla stampa il commissario straordinario Paolo Cannas,
perché è l'unico nell'Isola in grado di garantire interventi di emergenza-urgenza per cardiochirurgia, chirurgia vascolare,
neurochirurgia, radiologia interventistica, stroke unit, e altri.
Invece il pronto soccorso ha ricoverato
diversi pazienti, e quattro si trovano in un reparto di terapia intensiva
predisposto al terzo piano dell'edificio. Una situazione pericolosissima da ogni punto
di vista: innanzitutto perché i pazienti Covid non vengono curati in strutture specializzate per la loro patologia, poi perché il pronto
soccorso è in tilt, ancora, si sta recuperando personale di anestesia e rianimazione e infermieristico da altri reparti,
personale che potrebbe essere contagiato. Inoltre si sta interrompendo l'attività ordinaria». Prosegue il sindacalista: «Abbiamo chiesto garanzie alla direzione, il Brotzu è monoblocco, quindi il
rischio contaminazione è altissimo, ma non abbiamo avuto risposte».
Il bollettino. L'epidemia
continua a diffondersi nell'Isola. Secondo i dati del ministero della Sanità
(che rientrano tra gli indicatori considerati per decidere in quale zona deve
stare una regione) i focolai attivi sono 315, con
un trend in salita. A Cagliari chiuse per una settimana due classi del Manno;
chiuse anche le elementari di Senorbì e il plesso di Santa Margherita a Pula
oggi e domani in via precauzionale. Contagi a
Gesico, dove in poche ore sono raddoppiate le infezioni; altri sei casi a San Gavino; tre a Bortigiadas; situazione preoccupante a
Villanova Monteleone.
Sono 12.261 i casi di positività
complessivamente accertati in Sardegna dall'inizio dell'emergenza. Nell'ultimo aggiornamento regionale si registrano 424 nuovi casi, 249 rilevati con attività di screening e 175 da sospetto diagnostico. Ci sono due vittime ufficiali, due donne
residenti nella Città Metropolitana
di Cagliari di 74 e 100 anni, ma i decessi (non ancora conteggiati) sono almeno altri due.
Sono 400 i pazienti attualmente ricoverati
in ospedale in reparti non intensivi (+10 rispetto al dato di sabato), mentre è
di 55 (-1) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 7.972. Il dato
progressivo dei casi positivi comprende 3.534 (+56) pazienti guariti, più altri 45 guariti
clinicamente. In totale sono stati eseguiti 293.794 tamponi con un incremento di 4.292 test (i positivi sono il 9,9%). Sul territorio, dei 12.261 casi positivi
complessivamente accertati, 2.465 (+101) sono stati rilevati nella Città
Metropolitana di Cagliari, 2.017 (+146) nel Sud Sardegna, 1.067 (+9) a
Oristano, 1.468 (+14) a Nuoro, 5.244 (+154) a Sassari.
L'andamento. In una
settimana i contagi nell'Isola sono aumentai del 17,4%, l'incidenza per 100mila abitanti è di 148.
Il rapporto positivi/persone
testate - cioè il numero medio di casi positivi ogni 100 persone testate in sette giorni, come
rileva la pagina Facebook "Pillole
di ottimismo" - è 13,3, riguardo al carico sulle strutture sanitarie quello delle terapie intensive è
al 31%, dei posti di degenza
ordinaria del 28%. (cr. co.)
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Federico Marini
skype: federico1970ca
Articolo tratto da “Unione Sarda” del
09.11.2020
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