lunedì 9 novembre 2020

A Nuoro per non dare nessuna possibilità alle destre. Di Pier Franco Devias


 


 

Ho leggiucchiato qua e là polemiche legate alla nostra decisione di schierarci in linea antifascista per il ballottaggio. Bisognerebbe chiarire (o meglio ri-chiarire, visto che lo abbiamo già fatto) che si tratta di una decisione legata alla dinamica del ballottaggio. Ma andiamo con ordine. Come funziona il ballottaggio?

 

Il ballottaggio prevede che i due candidati più votati tornino al voto per decidere quale dei due sarà il sindaco. Non puoi scegliere una terza via, la terza via è l'astensione, e ciò ti pone nella condizione di accettare teoricamente, in maniera uguale, la vittoria dell'uno o dell'altro. Cioè tu puoi anche dire "io sono contro entrambi”, ma anche se tu sei convinto di ciò, in realtà stai dando ad entrambi il 50% delle probabilità di vincere. Perciò, paradossalmente, tu diventi per il 50% vantaggioso per uno, per il restante 50% vantaggioso per l'altro. Bene, chiarito questo – che è logica, non opinione - andiamo nello specifico.

 

Al primo turno a Nuoro non abbiamo sostenuto nessuno dei due sfidanti attuali, ma anzi li abbiamo avversati entrambi, costituendo una coalizione alternativa. Arrivati al ballottaggio ci siamo trovati davanti all'ipotesi di scegliere tra uno e l'altro. Da una parte uno il cui operato abbiamo criticato anche duramente, sotto vari aspetti, prima durante e dopo il voto; dall'altra uno che rappresenta partiti reazionari, conservatori, o di ispirazione fascista.

 

Quando, dopo diverse riunioni di militanti e candidati, abbiamo deciso in maniera radicalmente democratica cosa fare, è emersa la necessità di fare ad ogni costo fronte al fascismo dilagante. Perciò abbiamo deciso che sostenere il sindaco uscente era, in questo momento e date le condizioni imposte dal ballottaggio, l'unica via possibile.

Un commentatore facebookiano ha detto che la sinistra italiana per lui è destra. Bravo, a grandi linee condividiamo. Ma noi abbiamo costruito l'alternativa a quella sinistra. Siamo noi quelli che quell’alternativa l’hanno fatta nascere, l'hanno consolidata, fatta crescere e diventare forte. Non so se lui ha lavorato a costruire una alternativa, ma almeno oggi una alternativa esiste e se vuole la può sostenere: si chiama Liberu, e ha combattuto al primo turno.

 

Ma adesso non siamo più al primo turno, dove puoi scegliere quello che più ti piace, dove puoi sostenere la sinistra indipendentista per sfidare quella italiana. Adesso il discorso è un altro, e non puoi decidere tu le regole. Da una parte l'amministrazione che ci ha visto fortemente critici, ma a cui riconosciamo anche atti positivi come ad esempio lo Sprar, le unioni civili, il passaggio a gestione pubblica della raccolta dei rifiuti ecc.

 

Dall'altra uno scenario agghiacciante con alcuni che se diventassero assessori li immagino bene realizzare il sogno nel cassetto di sguinzagliare la polizia municipale a perseguitare ambulanti senegalesi, sostenere campagne antiabortiste, rispondere ossessivamente con "più polizia" a qualsiasi scenario di degrado o difficoltà sociale, privatizzare tutto ciò che è disumanamente possibile, tagliare fondi a tutto ciò che può servire a risolvere i problemi sociali alla radice (per risolverli col di cui sopra "più polizia") per investirli in modelli di sviluppo coloniali e/o in buzzurrate scioviniste ad ogni ricorrenza nazionalista...

 

Insomma la prima non ci rappresenta, la seconda è decisamente improponibile. La prima è un "misto di civico e sinistra italiana"; la seconda è la destra ultranazionalista italiana in persona.

Se scelgo, accetto una e ripudio l'altra. Se non scelgo, invece, lascio al "misto civico e sinistra italiana" il 50% di possibilità di vincere, e lascio alla destra ultranazionalista italiana l'altro 50% di possibilità di vincere. Cinquanta e cinquanta.

 

Io ho deciso di votare perché alla destra ultranazionalista italiana ho deciso di dare lo zero per cento di possibilità di vincere e governare Nuoro. Ma se tu le vuoi dare il 50% di possibilità di vincere, sei liberissimo di farlo... ti basta non fare nulla.

 

Pier Franco Devias

 

 

Nessun commento:

Posta un commento