lunedì 16 novembre 2020

Ospedali sotto pressione, è allarme. In un mese i ricoveri sono triplicati.



 
La seconda ondata, se paragonata alla prima, è un palazzo di quattro piani: negli ospedali sardi sono ricoverate 570 persone positive al Covid, e di queste 60 hanno bisogno di cure intensive. A metà aprile erano più o meno 150, e solo 25 si trovavano in rianimazione. I contagi continuano a correre (ieri 370 nuovi casi, nell'ultima settimana la media giornaliera è di 417 positivi) e gli ospedali sono allo stremo: tutti gli operatori sperano che il piano d'emergenza varato dalla Regione alleggerisca al più presto la pressione sui reparti, ma servirà tempo. Nell'ultimo mese i ricoveri complessivi sono quasi triplicati.
 
I lavori. Oggi inizieranno i trasferimenti dei servizi ospitati al Binaghi di Cagliari, dove nel giro di dieci giorni dovrebbero essere allestiti 100 posti letto per i malati di Covid. Il Centro donna e lo screening della Mammella andranno al San Giovanni di Dio, così come la Diabetologia (una parte è destinata alla Cittadella della salute), mentre il Centro sclerosi si sposterà al Businco. Gli ingegneri
dell'Ats sono già al lavoro per far arrivare gli impianti di ossigeno-terapia, indispensabili per i ricoveri, in tutte le stanze.
 
Per quanto l'impegno sia massimo, sono necessari almeno dieci giorni prima di ricevere i pazienti. Nel cronoprogramma della Regione i ricoveri sono previsti a partire dal 26 novembre. Nel frattempo la sponda più importante per il Santissima Trinità, l'ospedale di riferimento per l'area cagliaritana, è il Marino, che in queste ore è stato trasformato in Covid hospital, mentre il Brotzu è destinato a diventare un presidio no-Covid, come ha spiegato il commissario straordinario dell'Ares Massimo Temussi.
 
Ambulanze. E proprio il pronto soccorso del Brotzu nella serata di sabato ha dovuto affrontare una pressione superiore alla media per via della temporanea chiusura del reparto di medicina d'urgenza del Policlinico di Monserrato: diciotto ambulanze in fila per l'accettazione e tempi d'attesa dilatati.
 
La protesta. L'ospedale più importante dell'Isola, spiegano i lavoratori, è vicino al collasso: «In otto mesi ben poco si è fatto per prepararsi al peggio. Nessun nuovo posto letto di terapia intensiva è stato messo in piedi e le iniziative più spinte ed importanti sono consistite nel chiudere ripetutamente mensa e bar, due servizi la cui chiusura crea grandi difficoltà sia per i dipendenti dell'azienda sanitaria che per i lavoratori del bar», raccontano i dipendenti in una lettera.
 
Le criticità riguarderebbero anche le misure di sicurezza anti-Covid: «In questi mesi di emergenza sanitaria molti dipendenti hanno fatto il tampone solo due volte. Praticamente niente, visto l'alto livello di rischio di contagio per i personale ed il conseguente elevato rischio di diffusione del virus all'interno dei reparti».
 
Il piano. Nel resto dell'Isola si lavora per aumentare il più possibile il numero dei posti letto disponibili, in particolare quelli di terapia intensiva. Al Santissima Trinità, viene spiegato nel piano d'emergenza della Regione, verranno ricavati sei posti nelle sale operatorie del reparto di Urologia. Al San Marino di Oristano saranno allestiti 9 postazioni nell'ex Rianimazione, e anche il San Francesco di Nuoro è al centro di una riorganizzazione per aggiungere una quindicina di posti letto, che si sommeranno a quelli dell'ospedale da campo realizzato di recente.
 
Il bollettino. Ieri nell'Isola sono stati superati i 15mila casi dall'inizio dell'epidemia. Quattro nuove vittime: «Due donne di 83 e 86 anni, residenti rispettivamente nella Città Metropolitana di Cagliari e nella provincia di Nuoro, e due uomini di 86 e 73 anni, residenti nella provincia del Sud Sardegna e in quella di Oristano», spiega il bollettino dell'unità di crisi regionale. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 3.386 tamponi, con un tasso di positività del 10,9 per cento. Le persone in isolamento domiciliare sono 9.650. Per fortuna corre anche il dato dei pazienti guariti: sono in tutto 4.605, 128 in più - se si contano le persone guarite clinicamente e quelle di cui è stato accertato un doppio tampone negativo - rispetto all'ultimo aggiornamento.
 
Michele Ruffi

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Federico Marini
marini.federico70@gmail.com
skype: federico1970ca

 

L’articolo è tratto da “L’Unione Sarda” del 16 Novembre 2020

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