"Quando me ne sarò andato, la gente
dimenticherà tutta la spazzatura e ricorderà solo il calcio"
(George Best)
(25 Novembre 2005) Muore il calciatore George Best. Pallone d’oro a
ventidue anni, il "quinto Beatle", è un idolo assoluto per molte
generazioni.
Il golden boy del calcio del Regno Unito, 178 goal in 466 partite disputate con
il Manchester United, lascia il calcio a 26 anni. Considerato il miglior
calciatore nordirlandese della storia e uno dei migliori calciatori di tutti i
tempi, occupa la 16ª posizione nella classifica dei migliori calciatori del XX
secolo IFFHS e l'8ª posizione nella speciale classifica
dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer.
Nel 2004 è stato inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori
della storia, stilata in occasione del centenario della FIFA.
Champagne e stile di vita da playboy degenerano in alcolismo,
bancarotta e una condanna di tre mesi, scontata in prigione, per guida in stato
di ebbrezza.
Pochi giorni prima della sua morte, fa pubblicare una foto che lo ritrae,
sofferente, in un letto di ospedale. ‘’Non morite come me", distrutti
dall'alcol, e’ il suo ultimo monito.
George
era il figlio primogenito di Dickie Best e Anne Best (nata Whiters; 1922-1978).
Crebbe a Cregagh, quartiere nell'est di Belfast. Apparteneva a una famiglia
protestante; il padre faceva parte dell'Ordine di Orange e in alcune occasioni
lo portò con sé alle riunioni del gruppo. Aveva quattro sorelle, Carol,
Barbara, Julie e Grace, e un fratello, Ian. Suo padre gli sopravvisse e morì il
16 aprile 2008, all'età di 88 anni, mentre la madre perì nel 1978, quando
George era ancora in attività, a causa di una malattia cardiovascolare dovuta
all'alcolismo.
Best iniziò a giocare ad alti livelli da giovanissimo, dopo che
un osservatore del Manchester United lo vide in una squadra locale: mandò
subito un telegramma alla sede del Manchester, scrivendo “Penso di aver trovato
un genio”. Debuttò in campionato col Manchester a 17 anni nel 1963 e nel giro
di cinque anni vinse una Coppa d’Inghilterra, due campionati, una Coppa dei
Campioni e il Pallone d’oro.
Dopo
la fine della sua carriera attirarono attenzione soprattutto i suoi problemi di
salute, dovuti a una gravissima dipendenza dall’alcol: fu arrestato diverse
volte e nel 2002, a 56 anni, subì un trapianto di
fegato. Non riuscì mai a smettere di bere e morì tre anni dopo. La sua
frase in assoluto più famosa circola ancora moltissimo: «I spent a lot of money
on booze, birds and fast cars. The rest I just squandered» («Ho speso molti
soldi in alcool, ragazze e macchine veloci. Il resto l’ho sperperato»).
Il decesso avvenne il 25 novembre 2005, al Cromwell Hospital di
Londra,
a causa di un'infezione epatica; a comunicare la notizia ai giornalisti,
assiepati all'uscita della clinica, fu il figlio Calum che gli stette vicino
negli ultimi giorni di vita. I funerali si svolsero il 2 dicembre 2005 a
Belfast; presenti, tra gli altri, Alex Ferguson e Bobby Charlton, nonché
diversi ex compagni di squadra. Riposa nella tomba accanto alla madre.
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