Tutte le
persone razionali sanno che la prima soluzione è certo migliore per gli
ospedali - che evitano un picco troppo alto - ma anche per le imprese: si
risparmiano settimane di fatturati bassissimi prima, si risparmiano settimane
in più di lookdown dopo e infine guadagnano alla riapertura, grazie ad un
livello di circolazione del virus così basso da incentivare una ripresa dei
consumi in serenità.
Quando è
diventato chiaro che il tracciamento è completamente saltato, razionalmente
doveva essere chiaro anche che il lookdown immediato e più breve era la
soluzione più vantaggiosa a disposizione.
Eppure
per giorni e da giorni il dibattito politico e quello delle imprese remano
nella direzione opposta.
Una direzione
più costosa in termini di ammortizzatori sociali e ricchezza perduta. Una
direzione chiaramente condannata ad essere dichiarata non percorribile di fronte
al collasso degli ospedali. Quindi una direzione che porta su un binario morto
persino gli stessi che la propugnano. Come mai? Come
mai - invece di manifestazioni al grido “libertà libertà - no lookdown” - non
abbiamo visto piazze più razionali, per chiedere lookdown brevi e precoci,
reddito minimo garantito per tutti, più personale e più tecnologia per il
tracciamento?
Da anni in
molti denunciano la totale assenza nel corpo sociale di una qualsiasi forma
razionalità politica diversa da quella economicista del mercato. Oggi tutti
possiamo comprendere cosa questo significhi realmente: è un danno, anche
economico, alla capacità del paese di sviluppare forme di resilienza di fronte
alle crisi extra-economiche.
I
negazionisti si moltiplicano? Non è un caso.
Negare
l’esistenza del virus, la sua gravità, le sue conseguenze è l’unico modo per
sbarrare la strada al cambiamento della mentalità e della cultura diffuse. Solo se il virus non esiste si può infatti continuare a
ragionare come sempre.Negare è la strada principale per continuare ad
utilizzare la stessa forma di razionalità economica e sociale neoliberale e
neoliberista che è stata posta a fondamento della nostra società da decenni.
Altro che
libertà. I negazionisti e i riduzionisti sono il vero volto della conservazione
contro il cambiamento. Irrazionali e arretrati. Difensori dello status-quo, di
ingiustizie e diseguaglianze di ogni tipo. Non lasciamoli passare.
Elisabetta
Piccolotti
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