giovedì 26 novembre 2020

La nostra è una società maschilista e violenta. Tutti insieme possiamo cambiarla! Di Pier Franco Devias.


 


No non va bene. Troppo facile, troppo pilatesco pensare che “le madri devono educare i figli contro la violenza”. Intanto perché scarica tutto il lavoro educativo sulle madri, e poi anche perché getta le basi per dare le colpe ad una loro carenza educativa per ogni caso di violenza.

 

Ma anche le madri appartengono a questa società, anche le madri spesso subiscono la formazione maschilista di questa società. Perchè questa è una società maschilista e violenta, e quando uno pensa che non lo sia probabilmente è perché ha assimilato come una spugna la normalità di una società maschilista e violenta.

 

In realtà non dovrebbe essere normale, in una società sana, ciò che nella nostra società è sempre stato normale. Perche nella nostra società è sempre stato normale che la donna nei film vada in escandescenze e “il suo uomo” la riporti alla calma con un sonoro manrovescio, ma hai notato che non accade quasi mai il contrario?

E’ sempre stato normale che quando si insulta una donna quasi sempre la si cerca di offendere insinuando una sua eccessiva attività sessuale, ma hai notato che non accade quasi mai per gli uomini?

 

E’ sempre stato normale che quando una donna venga umiliata dal compagno, parenti e a mici conservino un rispettoso e imbarazzato silenzio, ma hai notato come si ride, scandalizzati per la sfrontatezza, quando accade il contrario?

 

E’ sempre stato normale che una donna che chiede aiuto per la violenza a cui è sottoposta, si senta rispondere – dai familiari, ma anche per strada, e pure in questura – “stia calma, cerchi di non farlo arrabbiare”. Ma hai notato che quando un uomo chiede aiuto per essere stato aggredito, da nessuna parte gli si chiede di non fare arrabbiare il suo aggressore?

E’ sempre stato normale leggere sui giornali resoconti di stupri, secondo cui la donna in qualche modo se la sarebbe cercata col suo comportamento sociale “poco attento”. Ma hai notato che in nessun giornale si ipotizzerebbero scusanti per lo stupratore di un uomo?

 

E purtroppo solo recentemente, troppo recentemente, si sta iniziando a comprendere che il femminicidio non è l’uccisione generica di una donna, ma è l’uccisione della donna che un uomo ha inteso come sua proprietà. E solo recentemente, troppo recentemente, nei tribunali dello Stato italiano si è smesso di giustificare gli strangolatori e i pugnalatori domestici con l’abominio del “delitto d’onore”.

 

Questo (ulteriore) aspetto di barbarie della nostra società, in definitiva, risale a un punto ben preciso: la convinzione che la donna sia una proprietà. E in quanto proprietà, il proprietario è convinto di poterne disporre a suo piacimento, trattarla come meglio crede in pubblico e in privato, fino a distruggerla in caso di fuga o ribellione.

Dobbiamo lottare tutti insieme, uomini e donne, affinché tutto ciò che fino ad oggi è stato normale non venga mai più considerato normale. Oggi, domani, sempre.

 

Non le madri, non le donne, non le vittime, ma tutta l’intera società deve gridare forte che nessun essere umano può essere proprietà di nessuno!

 

Pier Franco Devias

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