No
non va bene. Troppo facile, troppo pilatesco pensare che “le madri devono
educare i figli contro la violenza”. Intanto perché scarica tutto il lavoro
educativo sulle madri, e poi anche perché getta le basi per dare le colpe ad
una loro carenza educativa per ogni caso di violenza.
Ma
anche le madri appartengono a questa società, anche le madri spesso subiscono
la formazione maschilista di questa società. Perchè questa è una società
maschilista e violenta, e quando uno pensa che non lo sia probabilmente è
perché ha assimilato come una spugna la normalità di
una società maschilista e violenta.
In
realtà non dovrebbe essere normale, in una società sana, ciò che nella nostra
società è sempre stato normale. Perche nella nostra società è sempre stato
normale che la donna nei film vada in escandescenze e “il suo uomo” la riporti
alla calma con un sonoro manrovescio, ma hai notato che non accade quasi mai il
contrario?
E’
sempre stato normale che quando si insulta una donna quasi sempre la si cerca
di offendere insinuando una sua eccessiva attività sessuale, ma hai notato che
non accade quasi mai per gli uomini?
E’
sempre stato normale che quando una donna venga umiliata dal compagno, parenti
e a mici conservino un rispettoso e imbarazzato silenzio, ma hai notato come si
ride, scandalizzati per la sfrontatezza, quando accade il contrario?
E’
sempre stato normale che una donna che chiede aiuto per la violenza a cui è
sottoposta, si senta rispondere – dai familiari, ma anche per strada, e pure in
questura – “stia calma, cerchi di non farlo arrabbiare”. Ma hai notato che
quando un uomo chiede aiuto per essere stato aggredito, da nessuna parte gli si
chiede di non fare arrabbiare il suo aggressore?
E’ sempre stato normale leggere sui giornali resoconti di stupri,
secondo cui la donna in qualche modo se la sarebbe cercata col suo
comportamento sociale “poco attento”. Ma hai notato che in nessun
giornale si ipotizzerebbero scusanti per lo stupratore di un uomo?
E
purtroppo solo recentemente, troppo recentemente, si sta iniziando a
comprendere che il femminicidio non è l’uccisione generica di una donna, ma è
l’uccisione della donna che un uomo ha inteso come sua proprietà. E solo
recentemente, troppo recentemente, nei tribunali dello Stato italiano si è
smesso di giustificare gli strangolatori e i pugnalatori domestici con
l’abominio del “delitto d’onore”.
Questo
(ulteriore) aspetto di barbarie della nostra società, in definitiva, risale a
un punto ben preciso: la convinzione che la donna sia una proprietà. E in
quanto proprietà, il proprietario è convinto di poterne disporre a suo
piacimento, trattarla come meglio crede in pubblico e in privato, fino a
distruggerla in caso di fuga o ribellione.
Dobbiamo lottare tutti insieme, uomini e donne, affinché tutto ciò
che fino ad oggi è stato normale non venga mai più considerato normale. Oggi,
domani, sempre.
Non
le madri, non le donne, non le vittime, ma tutta l’intera società deve gridare
forte che nessun essere umano può essere proprietà di nessuno!
Pier
Franco Devias
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