Ormai
se ne parla da quasi trent'anni, ma finora l'ambizioso progetto è rimasto
sempre un sogno per le amministrazioni di centrodestra mentre è stato bocciato
da quella di centrosinistra. Che fine ha fatto l'idea del tunnel sotterraneo
sotto il porto di via Roma, per collegare viale La Plaia e viale Colombo e fare
di via Roma una grande piazza pedonale con vista mare?
«È
sempre in ballo», spiega il sindaco Paolo Truzzu. «Il progetto è inserito, insieme alla riqualificazione complessiva di viale Colombo e di tutto il complesso fieristico, all'interno del Recovery Plan.
L'obiettivo è trasformare una grande area di pregio in una grande piazza sul
mare, non riservandola esclusivamente al traffico delle auto. C'è un elemento
di base», sottolinea il primo cittadino, «tra i portici di via Roma e il mare
ci sono 24 corsie. Sarebbe opportuno riuscire a recuperarne una parte e destinarle
alla vita cittadina, ma è chiaro che per farlo dobbiamo creare alternative per
il traffico veicolare», aggiunge.
Il
progetto. La primogenitura del progetto appartiene
all'ex sindaco Emilio Floris e prevede la realizzazione di un tunnel terrestre su via Roma sfruttando la corsia centrale oggi dedicata ai parcheggi per i residenti.
Troppo costoso, 180 milioni di euro, ma soprattutto troppi disagi per i
cagliaritani legati ai tempi del cantiere. Negli anni, poi, le ipotesi che si
sono susseguite sono state altre tre: la prima è molto simile alla prima ma con
un miglior raccordo della viabilità e delle rampe di ingresso e di uscita dal
tunnel. I costi, in questo caso, variano tra i 150 e i 200 milioni di euro, ma
restano le difficoltà legate alla valutazione di impatto ambientale.
La
seconda ipotesi prevede la realizzazione del tunnel prevalentemente mediante conci
prefabbricati fuori opera e poi sommersi. Costa di più, circa 280 milioni, e
conferma tutti i dubbi legati all'impatto del cantiere. L'ultima soluzione (la
terza), «quella più probabile», spiega il vicesindaco e assessore
all'Urbanistica, Giorgio Angius, è un tunnel sottomarino lungo circa 500 metri che inizia
sul molo Riva di Ponente e termina
in viale Colombo o in viale Diaz (da definire).
Un'opera
di straordinaria ingegneria che è già inserita in una proposta di pianificazione
inserito nel piano di regolazione del porto. «Questa ipotesi è attualmente la
più percorribile consentirebbe lo spazio per il transito di grandi yacht e
l'infrastruttura sarebbe più "veloce" della altre e non
interromperebbe», chissà per quanti anni, «il traffico in via Roma».
Le fasi. Nell'attesa che il Governo decida se si tratta di un'opera strategica o meno e, di conseguenza, dia o meno i
soldi necessari per realizzarla (costo tra i 200 e i 300 milioni di euro), in questo
momento non c'è un dettaglio progettuale.
Quello che è certo è che si tratta di un'opera che impatta meno rispetto a quella prevista in origine (il tunnel che passa sotto la via Roma) «ed è
comunque una struttura di straordinaria
importanza per la città», ripete il vicesindaco Giorgio Angius. «La progettazione di un'opera così
importante ha costi molto elevati,
quindi si fa nel momento in cui c'è una ragionevole certezza che l'opera si potrà realizzare», spiega
ancora Angius.
Dopo la
fase di progettazione e di programmazione delle risorse, via libera ai lavori. «Se si deciderà in tal senso, l'assessorato è pronto», spiega Gabriella
Deidda, assessora ai Lavori Pubblici. «L'amministrazione ha detto più volte
quanto sarebbe importante riuscire a realizzare quest'opera strategica per la
città».
Mauro
Madeddu
Articolo tratto da L’Unione sarda del 25
Novembre 2020
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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