mercoledì 25 novembre 2020

L'ora del tunnel sottomarino.


 


Ormai se ne parla da quasi trent'anni, ma finora l'ambizioso progetto è rimasto sempre un sogno per le amministrazioni di centrodestra mentre è stato bocciato da quella di centrosinistra. Che fine ha fatto l'idea del tunnel sotterraneo sotto il porto di via Roma, per collegare viale La Plaia e viale Colombo e fare di via Roma una grande piazza pedonale con vista mare?

 

«È sempre in ballo», spiega il sindaco Paolo Truzzu. «Il progetto è inserito, insieme alla riqualificazione complessiva di viale Colombo e di tutto il complesso fieristico, all'interno del Recovery Plan. L'obiettivo è trasformare una grande area di pregio in una grande piazza sul mare, non riservandola esclusivamente al traffico delle auto. C'è un elemento di base», sottolinea il primo cittadino, «tra i portici di via Roma e il mare ci sono 24 corsie. Sarebbe opportuno riuscire a recuperarne una parte e destinarle alla vita cittadina, ma è chiaro che per farlo dobbiamo creare alternative per il traffico veicolare», aggiunge.

 

Il progetto. La primogenitura del progetto appartiene all'ex sindaco Emilio Floris e prevede la realizzazione di un tunnel terrestre su via Roma sfruttando la corsia centrale oggi dedicata ai parcheggi per i residenti. Troppo costoso, 180 milioni di euro, ma soprattutto troppi disagi per i cagliaritani legati ai tempi del cantiere. Negli anni, poi, le ipotesi che si sono susseguite sono state altre tre: la prima è molto simile alla prima ma con un miglior raccordo della viabilità e delle rampe di ingresso e di uscita dal tunnel. I costi, in questo caso, variano tra i 150 e i 200 milioni di euro, ma restano le difficoltà legate alla valutazione di impatto ambientale.

 

La seconda ipotesi prevede la realizzazione del tunnel prevalentemente mediante conci prefabbricati fuori opera e poi sommersi. Costa di più, circa 280 milioni, e conferma tutti i dubbi legati all'impatto del cantiere. L'ultima soluzione (la terza), «quella più probabile», spiega il vicesindaco e assessore all'Urbanistica, Giorgio Angius, è un tunnel sottomarino lungo circa 500 metri che inizia sul molo Riva di Ponente e termina in viale Colombo o in viale Diaz (da definire).

 

Un'opera di straordinaria ingegneria che è già inserita in una proposta di pianificazione inserito nel piano di regolazione del porto. «Questa ipotesi è attualmente la più percorribile consentirebbe lo spazio per il transito di grandi yacht e l'infrastruttura sarebbe più "veloce" della altre e non interromperebbe», chissà per quanti anni, «il traffico in via Roma».

 

Le fasi. Nell'attesa che il Governo decida se si tratta di un'opera strategica o meno e, di conseguenza, dia o meno i soldi necessari per realizzarla (costo tra i 200 e i 300 milioni di euro), in questo momento non c'è un dettaglio progettuale. Quello che è certo è che si tratta di un'opera che impatta meno rispetto a quella prevista in origine (il tunnel che passa sotto la via Roma) «ed è comunque una struttura di straordinaria importanza per la città», ripete il vicesindaco Giorgio Angius. «La progettazione di un'opera così importante ha costi molto elevati, quindi si fa nel momento in cui c'è una ragionevole certezza che l'opera si potrà realizzare», spiega ancora Angius.

 

Dopo la fase di progettazione e di programmazione delle risorse, via libera ai lavori. «Se si deciderà in tal senso, l'assessorato è pronto», spiega Gabriella Deidda, assessora ai Lavori Pubblici. «L'amministrazione ha detto più volte quanto sarebbe importante riuscire a realizzare quest'opera strategica per la città».

 

Mauro Madeddu

 

Articolo tratto da L’Unione sarda del 25 Novembre 2020

 

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Federico Marini

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