O pagate il debito o da qui non decolla più
alcun volo. Dall'ufficio legale della Sogaer è
partita una lettera per chiedere il blocco dei voli dell'Alitalia. Una rotta
che i vertici della società di gestione dell'aeroporto cagliaritano avrebbero
preso dopo che sono risultati vani tutti i tentativi di entrare in possesso di
svariati milioni di euro. L'ex
compagnia di bandiera, che copre oltre il 90 per cento dei voli a Elmas, deve 7,2 milioni di euro per
diritti e tasse aeroportuali. Debiti che la società, in amministrazione straordinaria, non ha nessuna
intenzione di saldare. Un passivo destinato ad aumentare giorno dopo giorno,
visto che l'Enac ha bocciato la richiesta di fermo degli aerei.
Il cortocircuito Il credito vantato dalla Sogaer (che in questa fase preferisce non parlare) è maturato per diritti e tasse
aeroportuali e per l'assistenza
ai passeggeri e agli aerei dell'Alitalia e maturato nel corso di anni. Da quando l'ex compagnia di
bandiera, in drammatiche difficoltà
economiche, opera sotto il controllo del giudice e di un commissario giudiziale.
Gli avvocati e i tecnici della società
aeroportuale, per cercare almeno di fermare l'emorragia, hanno fatto
riferimento all'articolo 802 del Codice della navigazione per chiedere all'Enac
(Ente nazionale aviazione civile) il blocco del decollo di ciascun aeromobile
sino a quando non viene saldata la spesa giornaliera. Una richiesta che, visto che
l'Alitalia è in forte crisi finanziaria, avrebbe potuto bloccare i voli in
continuità territoriale.
Il no dell'Enac. «La società di gestione di Cagliari, Sogaer, il 19 gennaio ha richiesto all'Enac l'applicazione
dell'art. 802, 2 comma, del Codice della navigazione a seguito della situazione debitoria che Alitalia ha maturato nei suoi confronti. La Direzione
aeroportuale Sardegna ha comunicato
al gestore di non poter accogliere la richiesta di applicazione dell'art. 802 ... perché sono
inibite azioni esecutive sui
beni delle società ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria».
Una scelta politica, secondo un'analisi
più approfondita. In queste situazioni - a parere dei legali dell'Enac - è
molto difficile rilasciare un provvedimento in tal senso, anche perché i voli coperti da
Alitalia sono tratte sociali e si potrebbe prefigurare l'interruzione di un pubblico servizio,
prestato oltretutto in regime di monopolio. Un bivio difficile da superare per la
società di gestione dello scalo del capoluogo costretta a mettere a
disposizione uomini e mezzi pur sapendo che non si vedrà riconosciuti i servizi
e le prestazioni.
Andrea Artizzu
Articolo tratto da Unione Sarda del 15 Febbraio 2021
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