venerdì 19 febbraio 2021

(19 Febbraio 1953) nasce Massimo Troisi


 

(Fiorenza Margheggiani): "Quando c'è l'amore c'è tutto."

(Massimo Troisi): "No, chella è 'a salute!" (dal film “Ricomincio da tre”)

 (19 Febbraio 1953) nasce a San Giorgio Cremano (cittadina a pochi chilometri da Napoli) Massimo Troisi: è stato attore, regista, sceneggiatore e cabarettista. Affetto sin da bambino da febbre reumatica, Troisi sviluppa una degenerazione della valvola mitrale, e uno scompenso cardiaco che gli sarebbe stato fatale a soli quarantun anni. Nonostante i problemi di salute di cui non amava parlare, e attratto dal mondo dello spettacolo sin dall’adolescenza, Troisi cominciò a scrivere poesie e dedicarsi al teatro. Ancora molto giovane vinse un premio locale di poesia ispirata alla figura di Pier Paolo Pasolini.

 Ancora studente cominciò a recitare nel gruppo teatrale de "I Saraceni", di cui facevano parte Lello Arena, Enzo Decaro, Valeria Pezza e Nico Mucci. Nel 1977 nasce la Smorfia: Troisi, Decaro e Arena cominciano a recitare al Sancarluccio di Napoli ed il successo teatrale ben presto si trasformerà in successo televisivo. Del trio restano memorabili le gag dell'Annunciazione: Troisi interpretava la moglie di un pescatore, scambiato da Lello Arena (Arcangelo Gabriele) per la Vergine Maria; in un altro Troisi cercava di salire sull’arca di Noè sostenendo di essere un animale immaginario, il “minollo.”

 Dal 1981 comincia per Massimo l'avventura anche nelle sale cinematografiche con il primo film in cui è regista e protagonista "Ricomincio da tre". Un vero e proprio trionfo di critica e di pubblico. Nel 1984 lavora con Benigni, sia come regista che come attore, nel film "Non ci resta che piangere". Passano due anni (1987) ed è ancora una volta impegnato in prima persona, dietro e davanti alla macchina da presa con il film "Le vie del Signore sono finite." In alcuni film di Ettore Scola è solo attore: "Splendor" (1989); "Che ora è" (1989), e "Pensavo fosse Amore... invece era un calesse" (1991) di cui è anche autore e interprete.

 Troisi indicò al cinema italiano una via per un'escursione rivitalizzante con in più uno sguardo attento alla società italiana ed alla sua Napoli. Con lui nacque la nuova tipologia napoletana di antieroe, la vittima dei tempi moderni, un personaggio che fa riflettere sui dubbi e le preoccupazioni delle nuove generazioni.

 Durante la proiezione del film "Il postino" le sue condizioni di salute peggiorarono giorno dopo giorno, al punto da costringerlo a farsi sostituire da una controfigura nelle scene più faticose. L'attore partenopeo durante le riprese sull'isola si impegnò ad offrirlo in anteprima nazionale proprio in un locale di Procida; ma di questo film non fu anche spettatore. Troisi morì nel sonno dodici ore dopo la fine delle riprese, il 4 giugno 1994 a Roma, a soli quarantuno anni. Le sue spoglie sono conservate nel Cimitero di San Giorgio a Cremano (Napoli) insieme con quelle della madre e del padre.

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