Sbaglia
a mio parere chi riconducesse il golpe ai danni di Conte. al solo Renzi. Lui è
solo la “mano armata”, il sicario: quello che
materialmente ha pugnalato il Governo a nome e per conto degli interessi dei
poteri forti, soprattutto del Nord: ad iniziare dalla Confindustria di
Bonomi, già presidente dell’Assolombarda.
Che
esplicitamente, apertis verbis e più volte ha manifestato la sua ostilità a
Conte e il suo sostegno a Draghi “risorsa del Paese” e "una
garanzia"! Perché? Il motivo è chiaro: industriali
e potentati economici vogliono mettere le mani sul malloppo: i 209
miliardi del Recovery plan: evidentemente non si fidano di Conte o comunque
Draghi li garantisce maggiormente con un Governo di “salvezza nazionale” che,
non a caso comprende il Pluripregiudicato di Arcore,
cui non pare vero di sedersi, anche lui, alla mensa trimalcionica.
Probabilmente
ci sarà anche la Lega: con Salvini ancora indeciso: non vorrebbe infatti
lasciare alla Meloni la gestione di tutta l’opposizione. Ma con Giorgetti e
Zaia, più interessati a difendere e rappresentare gli interessi di industriali
e industrialotti lombardo-veneti e quindi propensi a entrare nel Governo per
abbuffarsi dei miliardi a disposizione. Ma al “golpe” e
al cambio di Governo non sono interessati solo sos caddos mannos del cortile
italico ma anche di quello europeo, ad iniziare dalla troika: di cui
Draghi è stato protagonista assoluto. Tutto torna.
Francesco Casula
Saggista, storico della letteratura sarda
autore
del libro, tra gli altri, de “Carlo Felice e i tiranni sabaudi”
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