venerdì 5 febbraio 2021

Il golpe renziano. Di Francesco Casula.


 

Sbaglia a mio parere chi riconducesse il golpe ai danni di Conte. al solo Renzi. Lui è solo la “mano armata”, il sicario: quello che materialmente ha pugnalato il Governo a nome e per conto degli interessi dei poteri forti, soprattutto del Nord: ad iniziare dalla Confindustria di Bonomi, già presidente dell’Assolombarda.

 Che esplicitamente, apertis verbis e più volte ha manifestato la sua ostilità a Conte e il suo sostegno a Draghi “risorsa del Paese” e "una garanzia"! Perché? Il motivo è chiaro: industriali e potentati economici vogliono mettere le mani sul malloppo: i 209 miliardi del Recovery plan: evidentemente non si fidano di Conte o comunque Draghi li garantisce maggiormente con un Governo di “salvezza nazionale” che, non a caso comprende il Pluripregiudicato di Arcore, cui non pare vero di sedersi, anche lui, alla mensa trimalcionica.

 Probabilmente ci sarà anche la Lega: con Salvini ancora indeciso: non vorrebbe infatti lasciare alla Meloni la gestione di tutta l’opposizione. Ma con Giorgetti e Zaia, più interessati a difendere e rappresentare gli interessi di industriali e industrialotti lombardo-veneti e quindi propensi a entrare nel Governo per abbuffarsi dei miliardi a disposizione. Ma al “golpe” e al cambio di Governo non sono interessati solo sos caddos mannos del cortile italico ma anche di quello europeo, ad iniziare dalla troika: di cui Draghi è stato protagonista assoluto. Tutto torna.


Francesco Casula

Saggista, storico della letteratura sarda

 autore del libro, tra gli altri, de “Carlo Felice e i tiranni sabaudi”


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